lunedì 11 giugno 2012

Non celare il segreto del tuo cuore.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.

La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.

Dimmi tra lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!
.
Tagore

giovedì 5 aprile 2012

Buona Pasqua

Bene, si parte per una breve vacanza pasquale, pochi giorni da domani a lunedì.
Mi va di partire, prima lo facevo più spesso, adesso di meno ma insomma, non mi lamento. La meta è il lago Maggiore dove non mi sono mai fermato e dove spero di divertirmi un po' e di vedere belle cose.
E' la prima pasqua, da tanti anni, in cui non mi devo preoccupare di sistemare gli impegni di lavoro. Impegni a dire il vero ne ho ma insomma, sono abbastanza leggeri rispetto a prima.
E a questo, confesso, mi devo ancora abituare. Nel mentre che mi abituo vi auguro giorni felici e sereni assieme alle persone che amate e che vi vogliono bene.
A martedì
Caio


sabato 4 febbraio 2012

La mia neve...


pineta 1
veranda



pineta 2





Piazza Matteotti







Elena e Francesca



Casa




Montecelio



Elena e Franca














































































domenica 29 gennaio 2012

Per un vero Museo a Montecelio
Il mio amico Eugenio Moscetti mi ha dato il permesso di pubblicare questa sua lettera al Sindaco sul mio blog. Ritengo utile e necessario farlo perché la notizia che anche la Vibia Sabina recuperata in America proviene dalla Villa dell'Inviolata di Guidonia può dare un impulso definitivo alla creazione di un grande Museo a Montecelio, con materiali di straordinaria importanza quali la grande e bella statua di vibia Sabina e poi la Triade Capitolina dell'Inviolata e poi la copia romana del Dioniso di Lisippo, il vassoio con il giudizio di Paride, i vasi pertinenti alla antica Corniculum ed infine una collezione numismatica romana di oltre 700 monete parte delle quali ( consentitemi ) donate proprio da me.
Dioniso di Lisippo, copia romana
Il Ratto di Europa, mosaico
Vaso di Corniculum
Genius
Sarcofago ( Museo di Setteville)
Quando sul finire del secolo scorso sotto la guida del sindaco Ezio Cerqua riuscimmo a realizzare l'Antiquarium ci sembrò un ottimo punto di arrivo. Ed effettivamente l'Antiquarium intitolato a d. Celestino Piccolini è un vero gioiello, nato da una chiara e forte visione politica, dal lavoro entusiasta della struttura che dirigo, dall'impegno di tanti anni degli amici del GAL, dall'aiuto attento e prezioso della Soprintendenza archeologica del Lazio, dalla vicinanza della Associazione Nomentana di Storia ed Archeologia presieduta da Salvatore G. Vicario ed anch'essa sorretta dal lavoro di Eugenio Moscetti. All'antiquarium di Montecelio è seguito poi il Museo della Cripta di Setteville e tanto lavoro di ricerca e di divulgazione sul e del territorio. Oggi però non bastano più. Noi tutti crediamo fermamente che la terza Città del Lazio debba riavere e poter mostrare il proprio patrimonio culturale, sia quello conservato altrove che quello che ancora giace sconosciuto in questo ricchissimo territorio. Per ottenere questo risultato c'è un solo modo: fare finalmente il Museo al San Michele. Ora.
Chiesa ed ex convento di San Michele
Chiostro del San Michele
Archeologo
Ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio
Consulente tecnico presso il Tribunale ordinario di Tivoli
Direttore dell’Antiquarium comunale di Guidonia Montecelio




PROT. 01Tg del 02 gennaio 2008
Al dott. Filippo LIPPIELLO
Sindaco di Guidonia Montecelio

NOSTOI. Il ritorno a casa


Gentile Sindaco,

l’anno 2007 appena concluso è stato per Guidonia quello in cui dovevamo e volevamo innamorarci del futuro, per “raggiungere obiettivi con capacità e coraggio” e “proiettarci verso lo sviluppo, la crescita, il successo del nostro territorio e della sua gente…”
Affinché questo innamoramento non divenga ancora una volta, per i cittadini di Guidonia, persuasione della vanità delle nostre illusioni in un avvenire migliore per il nostro territorio, suggerirei per l’anno appena iniziato di “innamorarci del passato per sperare nel futuro”.
Nostoi sono per i greci i viaggi per tornare a casa, intesi anche come recupero delle origini e delle radici ovvero come tentativo di rivisitare e riconquistare valori prima ripudiati.
In questo senso non posso che plaudire al mirabile progetto per ridare vivibilità alla civica piazza di Guidonia da Te commissionato a un maestro dell’architettura come Portoghesi.
Ma non basta, è giunto il momento di valorizzare gli straordinari giacimenti culturale offerti dal nostro territorio
Nostoi. Capolavori ritrovati è anche il titolo di una mostra, in corso al Palazzo del Quirinale a Roma con straordinario successo di pubblico, di cui ha parlato anche il Presidente Napolitano nel suo messaggio di fine d’anno agli italiani.
Ha detto infatti il Capo dello Stato: “Dovunque mi sia recato in visita quest’anno in Europa e fuori d’Europa ho constatato quanto grande sia la forza di attrazione del nostro patrimonio storico-artistico e culturale, antico e moderno. Un patrimonio che parte da lontano, come ci dice in questo momento la straordinaria mostra delle opere illegalmente sottratte e ora recuperate all’Italia, grazie ad un esemplare sforzo congiunto delle istituzioni e dei corpi dello Stato. È una mostra ospitata al Quirinale…”
Come icona di questa mostra celebrata dal Presidente della Repubblica è stata scelta una statua marmorea di straordinaria fattura raffigurante Vibia Sabina, moglie dell’imperatore Adriano, illegalmente sottratta al nostro paese e finita al Museum of Fine Arts di Boston.
Questo capolavoro di cui il ministro Rutelli non fa che celebrare la bellezza ad ogni mostra da lui inaugurata, ha solleticato la mia professionale curiosità riguardo al luogo del ritrovamento. Infatti nel catalogo della mostra Vibia Sabina. Da augusta a Diva, svoltasi a Villa Adriana, era indicata come provenienza della statua la stessa Villa Adriana. Successivamente nei discorsi ufficiali si è parlato di una generica provenienza “dal territorio tiburtino”, e infine nel catalogo della mostra in corso al Quirinale la provenienza non è più indicata.
La mie ricerche sulla misteriosa ma non troppo provenienza della statua sono state ripagate da una straordinaria scoperta. Un articolo del settimanale LEFT. Avvenimenti, n. 47 del 1 dicembre 2006 dal titolo Un popolo di tombaroli, dedica la copertina e riporta un’intervista di una vecchia conoscenza, quel Pietro Casasanta definito Archeologo & tombarolo (sic!), divenuto tristemente famoso per aver trafugato illegalmente all’Inviolata di Guidonia, nel ’92, l’ormai celeberrimo gruppo scultoreo della Triade Capitolina.
Nella lunga intervista rilasciata alla giornalista Daniela Preziosi tra le altre cose (pag.12-13) Casasanta afferma:”Ho visto il Ministro Rutelli in TV, tronfio e orgoglioso che parlava della Vibia Sabina, una statua di due metri che ho trovato nel ’70 alla tenuta dell’Inviolata, vicino Tivoli (sic!)…..Ora il museo di Boston ha deciso di rimandarla in Italia….
D.:Come è arrivata a Boston la Vibia Sabina?
R.: E che ne so? Io l’ho venduta ad un mercante…
D.: Com’è arrivato alla Vibia Sabina
R.: L’ho trovata nel ’70……….Sono finito all’inviolata e ho scoperto che era un giacimento archeologico incredibile….
Mi fermo qui, se vuoi, potrai leggere l’interessante e istruttivo articolo che allego alla presente.
Nell’intervista emerge innanzitutto in quanta poca considerazione viene tenuto il nostro Comune, che infatti non viene neppure nominato sia dall’intervistatore che dall’intervistato. L’Inviolata si trova vicino Tivoli….
Caro Sindaco, come ricorderai, narra la leggenda che Romolo, dopo aver fondato Roma e raccolto sul Campidoglio abitatori per la nuova città, si accorse che mancavano le donne: perciò durante le feste di Censo, a cui erano accorsi con le mogli e le figlie gli abitanti delle città vicine, ad un segnale convenuto i Romani rapirono le fanciulle (Ratto delle Sabine).
Oggi a distanza di secoli la storia si ripete. Dopo la Triade rapita dai Prenestini, Guidonia assisterà imbelle al Ratto di Sabina (Vibia)? O forse in un sussulto di orgoglio il Sindaco di Guidonia farà finalmente sentire la sua voce a Roma (Padrona) e Tivoli (Superba) e l’esigenza di una equa distribuzione delle risorse culturali all’interno dell’area metropolitana che deve finire di essere considerata, particolarmente nel caso di Guidonia, solo come un territorio dove localizzare servizi e infrastrutture sgradite altrove.
I Nostoi (ritorni) delle due eccezionali opere scultoree della Triade e di Vibia Sabina, che legittimamente appartengono a Guidonia e ai suoi cittadini, insieme alla valorizzazione del Parco fantasma dell’inviolata, non possono continuare ad essere abusati slogans elettorali per politici in cerca di visibilità
L’amministrazione comunale con in testa il Sindaco e l’intero Consiglio hanno il dovere morale di fare tutto il necessario per ottenere dal Ministero dei Beni culturali il ritorno a casa di questi capolavori.
Per raggiungere questo obiettivo è in primis necessario - come insegnano le vicende e gli esempi dei bronzi dorati di Cartoceto di Pergola e del Satiro danzante di Mazara del Vallo - creare finalmente nel nostro comune una struttura museale atta ad ospitare degnamente reperti tanto importanti ovvero restituire finalmente il Chiostro del S. Michele a Montecelio, dopo anni di colpevole abbandono e uso improprio, a quella destinazione culturale per la quale furono a suo tempo erogati i fondi per il suo restauro. Con il trasferimento dell’Antiquarium comunale al S. Michele Guidonia Montecelio avrà uno dei musei più belli della provincia di Roma e potrà degnamente ospitare gli eccezionali reperti restituiti dal suo territorio.
E non mi si venga a dire che nel Bilancio Comunale non possono essere reperite le poche decine di migliaia di euro sufficienti allo scopo !.
Con l’inaugurazione della rinnovata Piazza civica, l’inaugurazione del nuovo Antiquarium, il rilancio del Parco dell’Inviolata, con conseguente chiusura della discarica - la cui ubicazione è stata la più scellerata scelta di tutta la storia della classe politica di Guidonia – la nostra città potrà veramente definirsi “città degli eventi” e della cultura.
Con capacità e scelte coraggiose ogni obiettivo può essere raggiunto, per continuare ad innamorarci del futuro…

Tanto ti dovevo
Con stima,
Eugenio Moscetti
Guidonia 02 gennaio 2008

Per chi volesse approfondire:
http://www.associazionenomentana.com/index.htm
La Triade Capitolina dell'Inviolata, Guidonia, ora conservata al Museo di Palestrina.
Dott. Eugenio Moscetti


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postato da: caiovibullio alle ore 13/01/2008 23:34 Permalink commenti (3)categoria:
mercoledì, 09 gennaio 2008

venerdì 16 dicembre 2011


Dicamus bona verba, venit Natalis ad aras

(ALBIO TIBULLO, 59 a.C., 19 a.C.
 Eleg., 2, 2, 1

Auguri a tutti
Caio


 

lunedì 21 novembre 2011


Il tempo non torna più







 





Ec 8:5-8, 15-17; Is 28:23-29; Sl 33:8-11
3:1 Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: 2 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; 3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; 4 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; 5 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 6 un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; 7 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.



martedì 8 novembre 2011


Caro Nino, addio, con affetto


 


Stamattina uscendo di casa presto ho visto per caso gli annunci mortuari per Nino Novacco.
Ci sono rimasto assai male. Certo, aveva la sua età ed io  non lo vedevo da alcuni mesi ma non mi aspettavo che fosse in pericolo di vita.
Con lui se ne va una grande personalità, un amico del Mezzogiorno ma soprattutto dell'Italia, un mecenate colto e raffinato amante dell'arte come dell'economia.
Molti lo hanno ricordato, oggi.Lo voglio fare anch'io per i motivi che dirò ma prima di tutto voglio citare le parole che ha avuto per lui il Presidente Giorgio Napolitano:

“Scompare con Nino Novacco una personalità di rilievo del meridionalismo italiano. Il suo è stato un lungo, coerente e tenace impegno di affermazione del ruolo del Mezzogiorno nello sviluppo democratico dell’Italia repubblicana, di valorizzazione delle risorse e potenzialità delle regioni meridionali e di manifestazione delle loro esigenze e legittime aspettative”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio di cordoglio per la morte di Nino Novaccco.
“I lunghi anni di presidenza della Svimez – ha sottolineato il capo dello Stato – hanno rappresentato il culmine di tale impegno, avendo egli fatto di quella istituzione la tribuna più autorevole del movimento culturale e politico democratico per il progresso del Sud e per l’unità tra Nord e Sud”.

Il mio paese, Montecelio, è stato per lui luogo d'adozione assai amato, quasi come la sua adorata Sicilia.
A Montecelio si è sposato, ha messo su una splendida dimora aperta ai concittadini. Ha amato Montecelio e noi monticellesi ameremo sempre il suo ricordo.
Personalmente lo conobbi negli anni 80 quando insieme ci battemo per salvare dalla escavazione selvaggia la stupenda riserva di Poggio Cesi. Fu una battaglia vinta che cementò un'amicizia che per me era anche devozione ed ammirazione nei confronti di una persona colta, gentile, dotata di un carisma ed una autorevolezza immensa.
La sua "sala della Pace" il suo " giardino degli allori" sono stati da 30 anni a disposizione dei concittadini per mostre, manifestazioni culturali, eventi sociali di ogni tipo e sempre a  spese della sua splendida, civica munificenza.
Ricordo con dolce malinconia le nostre conversazioni sui dialetti, la pacatezza con cui cento volte mi ha spiegato la sua visione, politica e civile della nostra storia.
E ricordo con il sorriso la sera in cui, senza preavvisare gli portai in casa Vittorio Sgarbi. Ci accolse con divertita gentilezza, in giacca da camera, gli mostrò la sua casa, la collezione di quadri. E Vittorio, che in quei primi anni 90 era più arrogante e scatenato che mai rimase affascinato da questo elegante e colto signore che gli teneva testa per competenza e conoscenza e gli si rivolse con inusitata deferenza durante tutto il colloquio. Quando andammo via, un'ora e mezza dopo mi disse " Alfò, sei davvero fortunato ad avere un amico così"
Adesso Nino non c'è più. Ma non c'è più soltanto nella sua mortale fisicità. Vive nella sua opera, nei suoi scritti, nella memoria di chi gli ha voluto bene ed ha avuto la fortuna di fare un pezzo di strada con lui. Addio, Nino, da amico ad amico, da monticellese a monticellese, da allievo a maestro, da figlio a padre, addio.
Alfonso

sabato 10 settembre 2011


non mi va...





E' vero, sono svogliato.
Scrivere sul blog per me è stato sempre un piacere, l'ho fatto di getto, senza correggere, seguendo la prima ispirazione del momento.
Adesso sono 40 giorni che non scrivo e chissà perché non mi viene nulla da scrivere.
Sarà che questo è un momento particolare della mia vita. Di grande cambiamento di, qualche preoccupazione.
Ah, niente di che, non posso mica lamentarmi di come sono andate le cose fino ad ora. Sto bene in salute, non ho problemi economici. E sono anche fiducioso per il futuro, fin che sarà. Però certo...sono tempi un po' così, questi. E soprattutto sono tempi in cui non ci si può racchiudere in una torre eburnea dicendo " vabbeh, io sto bene, che mi frega degli altri?"
Ci sono un sacco di persone che non stanno bene, intorno a noi, per svariati motivi e la sensazione, purtroppo, è che stiano aumentando.
Stare bene in un mondo in cui tanti stanno male non è una bella cosa, si sa.
Eppoi non so se ho fatto bene ad accettare questo differimento della pensione. Certo, sono solo 3 mesi e un po' ci guadagno ma se non l'avessi fatto adesso mancherebbero solo pochi giorni. Ed io non vedo l'ora che finisca. Voglio finire, voglio cambiare.
Mi dispiace doverlo dire ma cambiare forse comporterà anche il distacco da questo mondo splinderiano, che pure amo così tanto. Non ne sono sicuro ma forse sarà così. Vedremo.