venerdì 29 gennaio 2010

Silenziosa ucronia



Una stanza ovattata al quarto piano,


sul comodino il mio orologio


e le tue sigarette.


Le tende chiuse a escludere il mondo,


siamo noi il mondo:


io nel tuo letto e tu che mi sorridi,


sempre nuova e ancora e sempre mia.


Non ho paura dei tuoi silenzi


quando sei con me,


quando la tua bocca mi cerca


e le tue unghie mi solcano la schiena


e il mio cuore incantato 


si riempie d’immenso.


Allora non so più che giorno è


che luogo è, che vita è.


Questa vita che tu sola mi dai,


nuova come una gemma in primavera,


calda come il sole dell’estate


meravigliosa, come il tuo Sorriso.

Amos Farmer
 


 

giovedì 28 gennaio 2010

Di una giornata un po' così...




Stamane sono uscito tardi di casa. Volutamente.
Avevo deciso di fare il minimo indispensabile e poi, nel pomeriggio, di andarmene in giro per i fatti miei, senza nulla di particolare da fare.
Le premesse c'erano tutte, il cielo sereno, il sole e quel freddo secco che a me piace tanto.
In ufficio tutto ok, mi avevano preparato il contratto che dovevo firmare, la persona che doveva sottoscriverlo con me è arrivata per tempo, poi ho guardato le carte più urgenti e sono andato a festeggiare mia cugina che, andata in pensione a gennaio, ha fatto una festicciola.
 Sono stato poco in realtà. Poi, siccome lì vicino c'è un asilo nido privato ho pensato che valeva la pena fare un'ispezione, considerate le cose che si sono viste e sentite in tv nei mesi scorsi.
Ne sono uscito davvero soddisfatto. Ho trovato un ambiente pulito, caldo, confortevole sotto ogni punto di vista. Il personale tutto al proprio posto, i bambini sereni. Alcuni giocavano con le operatrici, un paio dormivano nell'angolo del riposo, altri si trastullavano tra di loro. Sembrava una scena quasi finta tanto era bella. Eppure era vera, visto che non sapendolo nemmeno io che ci andavo, nessuno poteva averli preavvisati. Ho girato tutti gli ambienti, ho aperto persino il frigo della cucina ma non sono riuscito a trovare nemmeno una nota stonata. E meno male.
Poi  sono andato a parlare con il direttore del distretto sanitario. Roberto è mio amico da una decina d'anni e lo vedo sempre volentieri perché pur essendo un burocrate come me è anche un amante dell'arte, scrive libri ed è un buon conversatore, fermo restando che il più delle volte, quando ci vediamo, ci tocca parlare di lavoro, come oggi. La ASL vuol trasferire uno dei consultori in locali più grandi e confortevoli ed ha chiesto l'aiuto del comune e forse potremo dare una mano, se i miei amministratori vorranno. Si vedrà.
Quando ci siamo salutati mi ha detto " ti vedo allegro, come mai?"
" Embeh -rispondo io - tra 10 minuti stacco il cervello dal lavoro. Se ne riparla domani". Pia illusione, la mia. In quel mentre mi squilla il cellulare, era la funzionaria che si occupa delle tutele.
" Guardi, la cercano dall'ospedale di Tivoli, hanno appena ricoverato la signora xx, deve essere operata d'urgenza ma serve la firma del tutore".
Ecco, il tutore oimè sono io. Di questa signora, di altri 13 interdetti e pure di due minori. E mi tocca andare.
Devo dire che ho trovato subito un parcheggio vicino all'ospedale ( a Tivoli è difficile, i nostri cugini tiburtini hanno la fissa di voler stipare tutti i servizi pubblici dentro la città con il risultato che per quanto abbiano realizzato qualche parcheggio questi sono quasi sempre al completo) ho trovato subito il reparto, ho trovato subito il medico che mi aveva cercato e ho potuto firmare subito le autorizzazioni che mi venivano chieste. Poi, già che c'ero ho pensato di andare a trovare la signora. Una vecchina dai capelli candidi, gli occhi chiari, immobile nel letto  con lo schienale leggermente rialzato. L'ho salutata ma non mi ha nemmeno guardato, fissava il muro dall'altra parte della stanza. Mi sono seduto sul bordo del letto, le ho preso la mano, ho detto qualcosa. Lei rispondeva " sì" ma sono sicuro che non mi capiva. Conosco un po' la sua storia. Ha passato tre quarti della sua vita in una struttura che prima si chiamava manicomio, adesso si chiama RSA ma non credo che per lei sia cambiato molto. Non ha parenti o, se li ha, l'hanno dimenticata. Ed io ero lì a chiedermi se potevo fare qualcosa in più per lei ma non mi veniva in mente niente.
Poi le ho detto " vedrà, l'operazione andrà bene, guarirà" e lei ha detto " sì". " Allora la saluto, ci vediamo tra qualche giorno"..."si". Ma chissà cosa pensava. E soprattutto, cosa vorrà dire per lei la parola "guarire"?
Ho sceso le scale del terzo piano quasi correndo, volevo allontanarmi da lì.
Si erano fatte le 16.00 ed avevo come un groppo in gola.
Tornando a casa mi sono fermato davanti al santuario di Quintiliolo, dove mi sono sposato. C'era ancora un bel sole. Ho parcheggiato la macchina e mi sono seduto a guardare la cascata, proprio di fronte, dall'altra parte del vallone. L'acqua spumeggiava cadendo ed il rumore mi arrivava a tratti forte, a tratti come un ronzio.
Ho fumato una sigaretta, poi sono venuto via.



sabato 23 gennaio 2010

Buongiorno, 23 gennaio 2010!



Hey Jude, don't make it bad
take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better

Hey Jude, don't be afraid
You were made to go out and get her
The minute you let her under your skin
The you begin to make it better

And anytime you feel the pain
Hey Jude refrain
don't carry the world upon your shoulders
For now you know that it's a fool
who plays it cool
By marking his world a little colder
Da da da da da
da da da da

Hey Jude don't let me down
You have found her, now go and get her
Remember to let get into your heart
then you can start to make it better

So let it out and let it in
Hey Jude begin
You're waiting for someone to perform with
And don't you know that it's just you
Hey Jude, you'll do
The movement you need is on your shoulder
Da da da da da
da da da da yeah

Hey Jude
Hey Jude, don't make it bad
take a sad song and make it better
Remember to let her under your skin
Then you can begin to make it better
Better, better, better, better, better, oh

Da, da da da da da da
da da da da, hey Jude
Da, da da da da da da
da da da da, hey Jude
Da, da da da da da da
da da da da, hey Jude

Hey Jude, non peggiorare le cose:
prendi una canzone triste e rendila migliore.
Ricordati di riporla nel tuo cuore
e poi comincia a migliorarla.

Hey Jude, non essere dispiaciuto:
tu sei fatto per uscire e per stare con lei.
Nel momento in cui la lasci penetrare attraverso la tua pelle
puoi iniziare a migliorarla.

Ed ogni qualvolta provi dolore
hey Jude, fermati:
non portare il peso del mondo sulle tue spalle.
Per quanto tu ben sai che è stupido
e che c'è chi ne fa motivo d'orgoglio
rendendo il proprio mondo un pò più distaccato.

Hey Jude, non abbatterti:
tu l'hai trovata, ora vai e prendila.
Ricordati di riporla nel tuo cuore,
e poi comincia a migliorarla.

Quindi, lasciala uscire ed entrare,
hey Jude, incomincia:
tu stai aspettando qualcuno con cui esibirti.
E non sai che sei proprio tu,
hey Jude, tu lo farai:
la spinta di cui hai bisogno è sulle tue spalle.


Hey Jude, non peggiorare le cose:
prendi una canzone triste e rendila migliore.
Ricordati di lasciarla nel tuo cuore
e poi comincia a migliorarla.
Vivendo ti accade talvolta
che quello che ottieni veramente
è meno di ciò che desideravi
ma anche più di quel che speravi.
Il desiderio può non conoscere limiti
La speranza sì: quelli della ragione.




mercoledì 20 gennaio 2010

Canzone di qualche estate fa...



accanto a te l'estate
(adamo)

accanto a te l'estate scorrera'
come un sospiro come una carezza
accanto a te l'estate cantera'
come in un sogno come un dolce poema
e mi sento marinaio
quando i tuoi capelli
ondeggiano sul mare
come alghe bionde
e mi sento un gran mago
quando con un bacio accendo
un sole al cielo della tenerezza
accanto a te l'estate
ballera' nel vento
con le bianche vele
sull'acqua d'argento
accanto a te l'estate
vestira' di festa
e ci regalera' i gioielli del sole
accanto a te l'estate
volera' leggera e ci sussurrera'
mille parole d'amore
sarà la nostra estate per noi due il mondo
si dondolerà ad un raggio di luna
ed ogni notte amore
io ti cullerò e ti addormenterai
in un manto di stelle
accanto a te l’estate passerà
lasciando nell'aria una dolce musica
ma accanto a te l’estate durerà
come un incanto per tutta la mia vita


domenica 17 gennaio 2010

Lettere d'amore



 

Tornando a casa tenevo la radio accesa ed ho ascoltato
questa canzone, che non sentivo da tempo.
Chi non ha scritto mai lettere d'amore?
Io ne ho scritte, credo parecchie ma non ne conservo nessuna.
Non è che me ne facevo copia. Dove saranno adesso?
chissà. Forse perdute, forse qualcuna in un cassetto o in mezzo ad un libro.
Ne ho anche ricevute, ovviamente. Diciamo qualcuna.
Ma una sola ne conservo, in un cassetto della vecchia scrivania
dove talvolta mi metto a studiare le mie monete.
E ogni tanto la rileggo. So che è una lettera sincera.
Perché l'ho conservata? Semplice, perché ancora non ho risposto.
Ah, lo so che sono anni che sta lì e che meritava una risposta.
Ma il fatto è che io la risposta ancora non ce l'ho.
Anzi, diciamo che non sono pronto a rispondere.
Uno di questi anni, lo farò.

domenica 10 gennaio 2010

L'amore al tempo di Catullo



Iucundum, mea vita, mihi proponis amorem
hunc nostrum inter nos perpetuumque fore.
di magni, facite ut vere promittere possit,
atque id sincere dicat et ex animo,
ut liceat nobis tota perducere vita
aeternum hoc sanctae foedus amicitiae.



Catullo Carme 109



Mi assicuri, vita mia, che questo nostro
Amore comune sarà felice ed eterno.
O dei grandi, fate che sia capace di promettere
Senza sottintesi e lo dica sinceramente dal profondo del cuore,
Perché a noi sia possibile prolungare per tutta la vita
Questo patto perenne d’inviolabile affetto.


 


venerdì 8 gennaio 2010

Two years after
Guccini



Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...
F.G.

mercoledì 6 gennaio 2010

ANNO DOMINI MMX
ovvero il mio primo post del nuovo anno


Anno è una parola latina ed ha la stessa radice di anulus, anello.
Indica un moto circolare, un eterno ritorno al punto di partenza, una rinascita infinita.
Non per nulla i latini festeggiavano il capodanno nel giorno che per loro significava la rinascita, il Natale del sole.
Il sole muore e nasce per la terra-ogni giorno ed ogni nuovo anno- almeno da 4 miliardi di anni. Un periodo che, per il nostro metro così limitato, possiamo anche assimilare all'eternità.
La nostra vita però non è come quella del sole. Non è circolare. E' lineare. Una piccola linea, con un punto d'inizio ed un punto di fine, nello svolgersi del Tempo.
Qui sotto ho accostato due cose che per motivi diversi mi sono state ( mi sono ) care ed hanno contribuito non poco alla mia formazione.
Leopardi, che è stato il mio autore preferito negli anni delle medie e del liceo e poi la scena finale del film " Il cacciatore", uno dei film più belli dei miei vent'anni.

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
.......
.......

Quando ero ragazzo mi sentivo intriso della dolce malinconia che mi induceva il pessimismo leopardiano. Questo dialogo, che non ho riportato tutto ma che tutti conoscono, vuol dimostrare in sostanza che c'è sempre la speranza di migliorare ma, a ben vedere...non si migliora mai.
Aveva ragione Leopardi?
Io credo di no.
Intendiamoci, si sa che prima o poi tutto finisce, le cose belle come le cose brutte, una vita felice o una vita disgraziata.
" Pànta rèi os potamòs" diceva il filosofo.
Ma che importa? Quello che conta è -invece- che nella vita si può sempre migliorare. E se si può, si deve. Con pazienza, con fatica, con umiltà e coraggio si può e si deve migliorare, fregandosene delle avversità, delle sconfitte, delle rinunce, dei cazzotti in un occhio che ogni tanto arrivano, aspettati o meno.






Per questo considero il film " il cacciatore " uno dei più belli che abbia visto in vita mia.
E non solo per l'interpretazione dei bravissimi attori. E' una storia avvincente, quella di una generazione contigua alla mia, segnata dalla grande tragedia del Vietnam.
Un gruppo di amici in uno sperduto paese americano danno l'addio alla vita civile prima di essere spediti in guerra. Festeggiano, si ubriacano, poi vanno a caccia di cervi in un paesaggio bellissimo.
Trovano  il cervo, lo uccidono. Poi inizia l'inferno del Vietnam da cui alcuni non torneranno, altri torneranno segnati.
E il film finisce come era iniziato: vanno a caccia, di nuovo.
Tutto come prima, allora?
No.
Il protagonista, Robert De Niro, che è anche la persona più in gamba del gruppo avvista il cervo, un esemplare bellissimo. Lo prende di mira. Il cervo non si muove. E' lì in posa e non si muove. Una preda facile di quelle che non capitano spesso.
E lui spara in aria, lo lascia andare.
E' stato all'inferno, è tornato, è migliorato.
Se ci è riuscito lui, possiamo farlo anche noi, senza andare nemmeno all'inferno.


Benvenuto, Nuovo Anno