Come si cambia...
(a Picci)
Me la ricordo quella mattina di luglio di 40 anni fa, ricordo chi c'era davanti ed attorno a me, ricordo persino cosa pensavo in quel momento, a chi pensavo. E guardavo il mare Adriatico che era ancora così bello ed azzurro. Quaranta anni fa... Quando hai vent'anni è difficile concepire una lontananza così, nel tempo. Ti sembra un'enormità. Quarant'anni, pensi. E quando passano?
Passano. Accidenti se passano.
E ti lasciano addosso, sulla pelle, nella mente e nel cuore, un sacco di cose. Ti lasciano segni, ti lasciano volti, ricordi e perché no?...anche qualche rimorso.
Oggi non sono molto in vena. Anche se un po' mi sono rassenerato rispetto a questo pomeriggio mi sento ancora turbato, e molto.
Quando quello che ti succede, o succede alle persone che tieni care, non dipende da te ma sai che dovrai essere comunque tu a metterci una pezza, ci metti sempre un po' a pensare, ad elaborare la soluzione migliore.
Una soluzione c'è sempre, l'ho sempre trovata. E verrà anche stavolta.Ne sono sicuro.
Sono uscito dopo cena. Non avevo le sigarette e avevo molta voglia di fumare. O forse soltanto di stare solo. Ho trovato un bar aperto, c'erano soltanto degli stranieri. Uno che devo aver conosciuto per lavoro ha voluto offrirmi un caffè. Abbiamo parlato un po'. Quando sono andato via mi è sembrato giusto chiedergli il nome perché non me lo ricordavo.
Poi sono salito fino a Tivoli e mi sono seduto dietro le fontane a guardare la piana che degrada dolcemente fino a Roma ed oltre, ormai piena di case e di luci, senza soluzione di continuità.
E' il paesaggio che amo di più, la terra dove sono nato e vissuto in tutti questi anni. Che mi ha cresciuto, che mi rassicura.
Mi piace viaggiare, lo faccio sempre con piacere e curiosità ma se penso ad un posto dove tornare, dove passare gli ultimi anni della vita e poi riposare per sempre è questo, è la mia terra.
Poi sono tornato a casa e mi è venuta voglia di scrivere.
Picci, questo post...l'ho presa alla lontana ma questo post è per te, che compi gli anni domani, tra poche ore.
Avevo promesso di scrivere un sonetto per il tuo compleanno. Perdonami, non mi sento in vena e quindi le parole le allineo così, come vengono vengono. Ma sono per te, mia giovane amica.
Mi era venuta un'idea, poco fa. Quella di dedicarti il collage di foto che aveva fatto Malika sei anni fa, con le nostre foto da bambini, ricordi? Era stato così divertente cercare di indovinare chi fosse quel bambino o quella bambina. Ma...
Ma il blog di Malika è ancora lì. Anzi ho visto che solo pochi giorni fa le hai lasciato un saluto. Una cosa molto bella da parte tua. Ancora ti manca. Ancora manca, un po', anche a me.
Però quella foto non c'è più. C'è il post, ci sono i nostri commenti divertiti e spensierati ma la foto non c'è più. Peccato.
Ho letto su limonami, hai scritto che domani per te sarà un giorno triste. Non crederci, non vederlo così. Anzi goditelo, fatti un regalo, divertiti.
Hai poco più di 40 anni, hai una professione che sicuramente padroneggi e ti piace. Hai tua madre, i fratelli, gli amici ( tra cui noi ) Hai tutta una vita davanti da godere e condividere con le persone che ami. Tra la tua età e la mia ci sono una ventina d'anni, in cui sarai nel pieno vigore. E anche dopo, sai, non è che a 61 si pensa di scrivere la parola fine. Ci sono tante cose, da fare, da vedere, da provare. Magari a 61 ti succederà un po' più di frequente di provare una botta di malinconia, come me, adesso. Ma poi passa e si pensa al domani che verrà, quale che sia. E poi domani e domani ancora, fin che le gambe ci portano. E se le gambe non dovessero portarci più, ad un certo punto...ci sarà sempre il web. Chissà come sarà, tra vent'anni. Magari si potrà limonare digitalmente hehehe.
Ecco, adesso è passata mezzanotte, quindi ci siamo. Sono curioso di vedere se è apparso il post che ha fatto alba, per te, forse con la complicità di Titti. A quest'ora dovrebbe essere apparso.
Con la sollecitudine che la contraddistingue aveva chiesto anche a me di dare una mano. Non l'ho fatto, non ho potuto ma pazienza, sono qui, a scriverti adesso, con affetto, cara ragazza.
E ti faccio tanti auguri, per questo compleanno e per tanti e tanti ancora. Vivrai quanto e più di zia Peppinella e quando avrai cent'anni penserai quanto eri giovane oggi addì 30 del mese di marzo dell'Anno del Signore MMXI.
Ti abbraccio, Nunzia
Con tutto il cuore, Alfonso