mercoledì 30 marzo 2011


Come si cambia...
(a Picci)

 



Me la ricordo quella mattina di luglio di 40 anni fa, ricordo chi c'era davanti ed attorno a me, ricordo persino cosa pensavo in quel momento, a chi pensavo. E guardavo il mare Adriatico che era ancora così bello ed azzurro. Quaranta anni fa... Quando hai vent'anni è difficile concepire una lontananza così, nel tempo. Ti sembra un'enormità. Quarant'anni, pensi. E quando passano?
Passano. Accidenti se passano.
E ti lasciano addosso, sulla pelle, nella mente e nel cuore, un sacco di cose. Ti lasciano segni, ti lasciano volti, ricordi e perché no?...anche qualche rimorso.
Oggi non sono molto in vena. Anche se un po' mi sono rassenerato rispetto a questo pomeriggio mi sento ancora turbato, e molto.
Quando quello che ti succede, o succede alle persone che tieni care, non dipende da te ma sai che dovrai essere comunque tu a metterci una pezza, ci metti sempre un po' a pensare, ad elaborare la soluzione migliore.
Una soluzione c'è sempre, l'ho sempre trovata. E verrà anche stavolta.Ne sono sicuro.
Sono uscito dopo cena. Non avevo le sigarette e avevo molta voglia di fumare. O forse soltanto di stare solo. Ho trovato un bar aperto, c'erano soltanto degli stranieri. Uno che devo aver conosciuto per lavoro ha voluto offrirmi un caffè. Abbiamo parlato un po'. Quando sono andato via mi è sembrato giusto chiedergli il nome perché non me lo ricordavo.
Poi sono salito fino a Tivoli e mi sono seduto dietro le fontane a guardare la piana che degrada dolcemente fino a Roma ed oltre, ormai piena di case e di luci, senza soluzione di continuità.
E' il paesaggio che amo di più, la terra dove sono nato  e vissuto in tutti questi anni. Che mi ha cresciuto, che mi rassicura.
Mi piace viaggiare, lo faccio sempre con piacere e curiosità ma se penso ad un posto dove tornare, dove passare gli ultimi anni della vita e poi riposare per sempre è questo, è la mia terra.
Poi sono tornato a casa e mi è venuta voglia di scrivere.
Picci, questo post...l'ho presa alla lontana ma questo post è per te, che compi gli anni domani, tra poche ore.
Avevo promesso di scrivere un sonetto per il tuo compleanno. Perdonami, non mi sento in vena e quindi le parole le allineo così, come vengono vengono. Ma sono per te, mia giovane amica.
Mi era venuta un'idea, poco fa. Quella di dedicarti il collage di foto che aveva fatto Malika sei anni fa, con le nostre foto da bambini, ricordi? Era stato così divertente cercare di indovinare chi fosse quel bambino o quella bambina. Ma...
Ma il blog di Malika è ancora lì. Anzi ho visto che solo pochi giorni fa le hai lasciato un saluto. Una cosa molto bella da parte tua. Ancora ti manca. Ancora manca, un po', anche a me.
Però quella foto non c'è più. C'è il post, ci sono i nostri commenti divertiti e spensierati ma la foto non c'è più. Peccato.
Ho letto su limonami, hai scritto che domani per te sarà un giorno triste. Non crederci, non vederlo così. Anzi goditelo, fatti un regalo, divertiti.
Hai poco più di 40 anni, hai una professione che sicuramente padroneggi e ti piace. Hai tua madre, i fratelli, gli amici ( tra cui noi ) Hai tutta una vita davanti da godere e condividere con le persone che ami. Tra la tua età e la mia ci sono una ventina d'anni, in cui sarai nel pieno vigore. E anche dopo, sai, non è che a 61 si pensa di scrivere la parola fine. Ci sono tante cose, da fare, da vedere, da provare. Magari a 61 ti succederà un po' più di frequente di provare una botta di malinconia, come me, adesso. Ma poi passa e si pensa al domani che verrà, quale che sia. E poi domani e domani ancora, fin che le gambe ci portano. E se le gambe non dovessero portarci più, ad un certo punto...ci sarà sempre il web. Chissà come sarà, tra vent'anni. Magari si potrà limonare digitalmente hehehe.
Ecco, adesso è passata mezzanotte, quindi ci siamo. Sono curioso di vedere se è apparso il post che ha fatto alba, per te, forse con la complicità di Titti. A quest'ora dovrebbe essere apparso.
Con la sollecitudine che la contraddistingue aveva chiesto anche a me di dare una mano. Non l'ho fatto, non ho potuto ma pazienza, sono qui, a scriverti adesso, con affetto, cara ragazza.
E ti faccio tanti auguri, per questo compleanno e per tanti e tanti ancora. Vivrai quanto e più di zia Peppinella e quando avrai cent'anni penserai quanto eri giovane oggi addì 30 del mese di marzo dell'Anno del Signore MMXI.
Ti abbraccio, Nunzia
Con tutto il cuore, Alfonso

 




 

martedì 29 marzo 2011


pietra nera





Ci sono giorni da segnare con una bianca pietruzza
sono quelli luminosi, per il benessere, per le emozioni.
Poi ci sono quelli da segnare con una pietruzza nera
in cui ti senti qualcosa che ti opprime il cuore
e ti sembrano svanire gioia, speranza ed ottimismo.

Se mi volgo indietro a guardare il mio passato
quasi mi fa meraviglia di quanto sia grande
il mucchio delle pietruzze bianche e splendenti
e quanto sia piccolo quello delle pietruzze nere.

Al punto di chiedermi se mi sia meritato una vita così
o quantomeno di farmi dire " sono stato fortunato".
Ma oggi no. Oggi è un giorno nero, da segnare
con un sasso grosso, pesante, nero come il carbone.
Passerà...

sabato 26 marzo 2011


Nulla è veleno, tutto è veleno. Dipende solo dalla dose.
Paracelso





 

martedì 22 marzo 2011


Tanto pe’ postà…

 





 
Per caso mi è capitata sotto gli occhi la data in cui ho creato il mio profilo Caiovibullio su digiland. Era il 2001, quindi 10 anni fa.
Dieci anni in internet sono un’eternità almeno io la vedo così. A questi aggiungiamone altri quattro perché era il 1997, l’anno in cui morì mio padre, la prima volta che ebbi la connessione a casa, che incominciai ad esplorare questo mondo che già allora era vasto anche se non come adesso. Quanta gente si conosce, quanti pensieri si scambiano, quanti…sentimenti.
Dopo un paio di giorni che avevo la connessione qualcuno in ufficio mi disse che c’erano le chat. La sera pensai “ mo provo”. Digitai “ chat in italiano” su un motore di ricerca e mi apparse il link di Clarence.
Clerence non c’è più, da alcuni anni. Era una chat che a me piaceva molto, senza pvt, tutta in chiaro.
Con il modem a 36k prima ed a 56 dopo ci voleva un’eternità per fare il refresh di una pagina. Ma che bello. Lì, come un imprinting, ho conosciuto alcune persone che saranno sempre presenti alla mia mente. Alcune, anche nel cuore, sempre.
La prima persona che mi ha rivolto la parola in chat fu Artemisia.
Ricordo che era raffreddatissima quella sera, scherzammo un po’ con il raffreddore. Frasi magari banali ma che avevano il pregio di essere scambiate con questo nuovo mezzo, così affascinante.

Ah, intendiamoci, a me è sempre piaciuto parlare con la gente. Mi ha aiutato a vincere la timidezza abissale che avevo da ragazzo. A 21 anni avevo già il baracchino, la mitica radio trasmittente CB, con la quale, siccome il mio paese è in posizione elevata e scoperta, riuscivo a parlare con gente che si trovava in un raggio anche di 50 km. Un’enormità, allora.
Ma internet è un’altra cosa. Qui, a parte la differenza del fuso orario che a volte è un problema, si parla davvero con tutto il mondo. E così parlavo con Mati la canadese come pure con Cassy l’americano e con una ragazza australiana di cui non ricordo il nome e, ovviamente, tanti italiani ed italiane.
Cominciammo a scambiarci le mail, poi il telefono. Con alcuni ci siamo visti. Una volta soltanto o magari molte volte, a seconda delle possibilità o anche della volontà, positiva o negativa, di rivedersi.
Alcune delle persone cui sono più affezionato non le ho mai incontrate. Ma non è detto che non lo farò, uno di questi anni.
E con gli anni sono sicuro che qualche torto l’avrò anche fatto, qualcuno l’avrò anche subito ma sono altresì sicuro di aver ricevuto tanto dal tempo che ho trascorso on line, nelle chat, nelle ML, nei blog. Dal tempo e dalle persone, soprattutto. Perché bisogna avere sempre ben chiaro che chi sta aldilà della luce fredda del monitor è una persona umana, con la sua sensibilità, le sue aspirazioni le sue speranze, i suoi progetti di vita.
Alcuni meccanismi che scattano nelle chat e nelle ML non mi sono mai piaciuti: il fare branco nel dileggiare chi dimostra scarsa capacità culturale o magari grammaticale o sintattica. E poi le dietrologie, i pettegolezzi il “ chi fa questo o quello con chi” ecc. ecc.
Quando scoprii la prima volta che c’era un “dietro le quinte” della chat, che magari dopo che uno/a era uscito/a si scatenava il pettegolezzo, ci rimasi molto male.
Poi mi abituai a conviverci. In fondo basta fregarsene. O magari basta non appassionarcisi troppo.
Però su questo “ non appassionarsi” devo chiarire un po’. E questo mi riporta al titolo di questo post. Perché del blog mi importa mentre delle chat confesso che non mi importa più.
Io non faccio mai un post “ tanto per postare”.
Lo faccio sempre perché ho un pensiero che mi frulla per la testa. Magari pensando ad una sola persona, magari pensando solo a me stesso, ad una emozione del giorno ( o della notte ) ad un ricordo, a un sorriso, ad un sogno.
Ebbene sì. Alla mia non tenera età mi capita ancora di sognare, lo faccio  spesso e mi piace.
Sarà che sono sabino e si sa che i Sabini “ quod volunt somniant”
Oggi una funzionaria, una delle più brave, non riusciva a leggere un appunto frettoloso con il quale le avevo rimandato indietro un provvedimento che  avevo trovato incompleto. Mi è sembrata offesa e siccome ha quasi la mia età e ci ho confidenza le ho chiesto di passare dalla mia parte della scrivania per spiegarle quello che avevo scritto in modo minuscolo in un piccolo spazio del foglio.
Spiegato il concetto ha alzato gli occhi e siccome il mio pc ha uno schermo enorme non ha potuto non vedere i chupa chups di “ limonami” ( di cui tutto si può dire meno che non sono vistosi, eh  ).
Allora è scoppiata a ridere e mi ha fatto “ Alfò, che cavolo è sta cosa?”
E io “ Antone’, questa è ‘na cosa seria, nun ride, che te levo la P.O.!”
Ecco, il bello è che l’ho detto ridendo però è una cosa cui credo veramente. Questo nostro modo di comunicare…durerà, non durerà? Chi può saperlo. Io spero di sì. Però mi preme dire che fin che durerà, con tutta la sua leggerezza, con gli scherzi, con i sottintesi, con le iperboli, con le amichevoli prese in giro…per me sarà una cosa seria! J
Caio