in ogni istante della nostra vita siamo quel che saremo non meno di quel che siamo stati. O.W
domenica 28 febbraio 2010
venerdì 26 febbraio 2010
Morto Nerone tornò a Roma con il vecchio Galba a cui aspirava a succedere ma siccome Galba adottò un altro lo fece uccidere e si fece proclamare imperatore.
A sua volta Vitellio nel giro di pochi mesi venne sconfitto da Vespasiano e morì.
Cosa si ricorda di Otone? Che fu un personaggio ambiguo, pessimo generale. Alcuni dicono che si uccise per mettere fine alla guerra civile ma forse era solo un pusillanime.
Ah, numismaticamente parlando è assai raro e poi, come si vede bene dai ritratti...portava la parrucca;)
mercoledì 24 febbraio 2010
Però mi sento più o meno come sabato, forse con qualche etto in più, visto che 'sti festeggiamenti non finiscono mai. Oggi i miei colleghi mi hanno offerto il pranzo e mi hanno fatto altri tre regali: un bellissimo cronografo Breil, un portachiavi con il pesce palla ( dite che è allusivo?) e quello che mi ha commosso di più: un poster bipartito con a sinistra la riproduzione anastatica del mio atto di nascita, a destra la foto della casa dove sono nato, quella con il cavalluccio di marmo murato sotto la finestra. Ieri invece una mia collaboratrice mi ha fatto sorridere. In uno schema di contratto ha scritto: A. M. nato a Guidonia Montecelio il 20 febbraio 1050. E che sò, Highlander? hehehe
Venerdì sera festeggerò con la mia amica W, non è potuta venire domenica e ci tiene. Poi basta, speriamo che siano " finite le Messe a San Gregorio " come se dice a Roma!;)
de Pierre Reverdy :
Par-dessus le portique
où s’enroule la treille
et où chante l’oiseau -
A la fenêtre où se dressent
une tête et un buste immobiles.
Derrière le mur qui penche
et l’air qui s’éblouit,
un oeil à demi clos
qui attend le signal.
martedì 23 febbraio 2010
sabato 20 febbraio 2010
giovedì 18 febbraio 2010
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
Nazim Hikmet
martedì 16 febbraio 2010
nè del mio ieri alcunchè ricordi,
poichè non c'è, al di qua e al di là dei mari,
qualcuno più erba e seta, avena e lava;
poichè l'effimero e il vano mi riveli
degli idoli antichi che adoravo
e così senza inni arrivi
quando io già di tutto disperavo;
e poichè sei felice e ami
qualcuno che è felice, fino a quel che resta
di me, quando forse non più vivrai,
sarai, inaspettata e lontana amica,
presente in ogni pensiero, gesto
e parola d'amore che avrò e dirò.
Vinicius De Moraes
domenica 14 febbraio 2010
Rignano Flaminio.
Un incubo infinito ed una pazzia. Contro ogni evidenza e buonsenso il gup non se l'è sentita di mandarli assolti ed ha preferito rinviare tutto al processo.
Avatar.
Finalmente sono riuscito a vederlo. Vabbeh, l'ho visto.
Bertolaso.
Gli indizi contro di lui personalmente mi sembrano flebili. Il contorno invece si delinea brutto, assai brutto. Del resto si sapeva già che le cose le fanno bene ma spendono il quadruplo, contravvenendo ad uno dei principi su cui dovrebbe basarsi la P.A.: l'economicità.
Mettere in testa alla Protezione Civilie i Grandi Eventi, poi...è una cosa che solo in Italia.
Caro coetaneo Bertolaso, mi viene in mente quel proverbio inglese " chi va a letto coi cani si sveglia con le pulci..."
Tempo-
Oggi è stato bello. Ho fatto legna e potato due olivi. Però non ho più trovato il forcone mi sa che dovrò ricomprarlo.
Umore.
Stazionario, con un po' di ubbìe. Sarà che è stato il mio ultimo sabato da cinquantenne? O saranno le ciambelle fritte che mi ha mandato mamma?
giovedì 11 febbraio 2010
sive
Maxima debetur puero reverentia
Ieri mattina ho partecipato ad un convegno, organizzato per fare il punto sui primi 3 anni di attività dei
Centri per la famiglia
Realizzati a vantaggio dei Comuni del Distretto Socio Sanitario.
Si tratta di due centri per il sostegno ai genitori e ai figli finalizzati a:
- coinvolgere attivamente le famiglie nell'elaborazione di nuove attività e strategie per affrontare i problemi legati al ruolo genitoriale
- potenziare le competenze genitoriali con interventi educativi anche a domicilio
- sostenere la maternità
- offrire spazi di prevenzione e mediazione a minori adolescenti, operatori e insegnanti delle scuole del territorio per contrastare la dispersione scolastica
- creare uno "spazio protetto" per gli incontri tra minori e genitori non affidatari disposti dall'Autorità Giudiziaria.
Le attività per la realizzazione del servizio comprendono:
- interventi specialistici di counseling sociale, educativo e psicologico facilitatori di processi di riacquisizione di competenze evolutive e risolutive di problemi a favore della famiglia;
- interventi educativi domiciliari a favore di minori;
- incontri formativi aventi ad oggetto i diritti nel settore della maternità e paternità responsabile e del diritto di famiglia in generale;
- interventi di sostegno alla donna nella fase della scelta della maternità;
- attività di formazione sui compiti di cura, accudimento e su competenze pedagogiche;
- attività di supporto nella gestione delle relazioni;
- creare nuovi momenti di incontro e scambio tra i genitori, insegnanti e alunni;
- attività di informazione su temi e argomenti considerati “a rischio”, in un’ottica di prevenzione primaria;
- realizzazione di incontri tra genitori non affidatari e figli in forma protetta nei casi in cui l’Autorità Giudiziaria, per le dinamiche gravemente conflittuali interne al nucleo familiare, abbia disposto che avvengano con il controllo e il sostegno di operatori specializzati;
- supporto al mantenimento e alla ricostruzione della relazione con il genitore non affidatario;
- supporto alla costruzione della relazione con un genitore mai conosciuto per un riconoscimento tardivo o per vicende familiari particolarmente complesse.
Chi può accedere
Tutti i cittadini residenti nei Comuni del distretto socio - sanitario ASL Roma G/2
il servizio è gratuito.
Considerato che eravamo partiti da zero e che il territorio distrettuale è così vasto che va dal confine con Roma a quello con la provincia di Rieti si può dire che è stata una scommessa vinta, per i risultati positivi riconosciuti da tutti i partecipanti: amministratori, utenti, operatori sociali, dirigenti scolastici, associazioni e cooperative del terzo settore.
Nel mio intervento non ho parlato degli aspetti tecnico-amministrativi. Questo l'aveva già fatto bene il mio vice, cui da alcuni anni ho affidato il coordinamento dell'Ufficio di Piano di zona del sociale.
Invece ho svolto alcune riflessioni su quello che considero il compito primario delle istituzioni nei confronti del sociale.
C'è una grande Nazione, gli Stati Uniti d'America, che ha posto tra i diritti Costituzionali la " Ricerca della felicità" (The Pursuit of Happiness).
E Muccino, furbescamente, ci ha fatto il suo film, di un certo successo.
Personalmente trovo bello ma anche un po' pretenzioso che lo Stato si occupi della "felicità" dei cittadini.
La felicità è così personale, a volte così indefinibile, a volte così leggera. Tanto leggera che incredibilmente, una volta raggiunta...qualcuno non la regge.
Invece vedrei bene, anche nella nostra Costituzione, il Diritto alla Serenità. Che a mio giudizio discende da cose assai più concrete.
Ah, intendiamoci, i nostri diritti costituzionali teoricamente dovrebbero assicurare la serenità:
tra diritti assoluti, diritti relativi e diritti funzionali gli individui ( e le famiglie) non dovrebbero avere alcun problema.
Sfortunatamente non è così e lo sa bene chi opera nel sociale.
Il diritto al lavoro è compromesso, anche a causa della crisi. Il diritto alla salute, una volta orgoglio del sistema italiano si sta affievolendo tra ritardi inefficienze, scandali e tickets vari. Il diritto all'istruzione tende a diventare una faccenda per ricchi. E temo che il diritto di espressione, la possibilità almeno, per chi sta male, di far sentire la propria voce, si stia perdendo seppellito sotto la congerie delle futilità televisive.
Da alcuni anni le famiglie italiane sono in crisi. E durano di meno. Si rompono, per svariati motivi poi magari si ricompongono in forme nuove, come in un caleidoscopio. Sarà l'evolversi dei tempi e non è detto che se due si accorgono di essersi sbagliati sia un errore separarsi. Anzi, forse è la cosa migliore.
Fatto è che questa minore durata delle famiglie tradizionali e l'aumento delle famiglie non tradizionali apre nuovi scenari ed importanti problemi.
Leggevo ier sera sulle News che è stata inventata la cosidetta " lista di divorzio".
Di stacco una cosa così fa quasi ridere.
"Oibò, la lista di divorzio ma guarda tu che s'inventano..."
Invece è una cosa seria, altroché.
Quando c'è una separazione uno dei coniugi deve lasciare l'abitazione. Questo succede nel 99% dei casi. E sono cavoli amari.
In due, in tre, in quattro si condividono quasi tutti i beni e le spese primarie: l'abitazione, le bollette ma anche il letto i mobili, le pentole le stoviglie...Se si rimane soli, si perde quasi tutto.
Chi esce di casa oltre a dover elaborare comunque il trauma del fallimento di un progetto di vita e la perdita di quello che verosimilmente è stato un amore deve necessariamente affrontare queste miserie, che non sono sciocchezze ma drammi nel dramma.
Ed avere la solidarietà di amici e parenti non è davvero una piccola cosa.
E poi ci sono i problemi di cui DEVE occuparsi la collettività. Che sono le funzioni dei Centri cui accennavo sopra ed anche altre, se si è bravi, se ci sono le risorse.
Quello dei rapporti dei genitori non affidatari con i figli minori è davvero uno dei problemi più grossi nei casi di separazione. Purtroppo, specie nei primi tempi della separazione c'è la tendenza ad usare i figli strumentalmente contro il coniuge ( ex o futuro ex).
E gli avvocati poi, picchiano duro. Sia detto senza offesa ma sempre più spesso tra le già gravi problematiche che sono alla base di una separazione si infilano temi assai spinosi: sospetti, maldicenze o vere e proprie calunnie. Per fortuna i giudici sono capaci di distinguere il grano dal loglio, almeno in generale.
Assicurare ad entrambi i genitori in clima ed un luogo neutrali dove esercitare la propria genitorialità è importante come nuovo inizio per recuperare pian piano rapporti almeno formalmente corretti e tali da non turbare lo sviluppo psicofisico del minore.
martedì 9 febbraio 2010
Tu commença ta vie | You began your life | Inizi la tua vita |
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Parole Pierre Barouh |
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domenica 7 febbraio 2010
ἔμμεν' ὤνηρ ὄττις ἐνάντιός τοι
ἰσδάνει καὶ πλάσιον ἆδυ φωνεί-
σας ὐπακούει,
καὶ γελαίσας ἰμέροεν, τό μ' ἦ μὰν
καρδίαν ἐν στήθεσιν ἐπτόαισεν.
ὠς γὰρ ἔς σ' ἴδω βρόχε' ὤς με φώναι-
σ' οὐδ' ἒν ἔτ' εἴκει,
ἀλλὰ κὰμ μὲν γλῶσσα ἔαγε, λέπτον
δ' αὔτικα χρῷ πῦρ ὐπαδεδρόμηκεν,
ὀππάτεσσι δ' οὐδ' ἒν ὄρημμ', ἐπιρρόμ-
βεισι δ' ἄκουαι:
ἔκ δέ μ' ἴδρως κακχέεται, τρόμος δὲ
παῖσαν ἄγρει, χλωροτέρα δὲ ποίας
ἔμμι, τεθνάκην δ' ὀλίγω 'πιδεύης
φαίνομ' ἔμ' αὔτᾳ.
emmen' oner ottis enantios toi
isdanei kai plasion adu fonei
sas ypakuei,
kai ghelaisas imeroen eptoaisen.
os gar es s'ido broke os me fonai-
s'oud' en et' eikei,
alla kam men glossa eaghe, lepton
d'autika kro pyr ypadedromeken,
oppatessi d'oud' en oremm', epirrom-
beisi d'akouai:
ek de m'idros kangheetai, tromos de
paisn agrei, klorotera de poias
emmi, tethnaken d'oligo pideues
fainom' em' auta.
Mi sembra pari agli dei quell'uomo
che siede di fronte a tee da vicino ascolta te che
dolcemente parli e amorosamente sorridi,
ciò che veramente mi sbigottisce il cuore
dentro il petto; infatti, non appena guardo verso di te
per breve momento, così non è più possibile
che io dica nulla, ma la lingua ecco che è spezzata;
subito fuoco sottile ecco che corre sotto la pelle,
e con gli occhi nulla vedo e ronzano gli orecchi,
e su me cala il sudore, e un tremito tutta mi afferra,
e sono più verde dell'erba
e poco distante dall'essere morta
sembro a me stessa;
La prima è la canzone di Jovanotti, sui titoli di coda. Mi piace e la metto qui.
La seconda è la frase di Giulia a Stefano Accorsi " ho paura delle tue parole". Eh, sì. Le parole sono pericolose, è facile restare vittima di abili affabulatori ed affabulatrici. Le parole sono potenti ma poi... contano le azioni e assai spesso si fa tutto il contrario di quel che si dice.
La terza sono le considerazioni fuori campo alla fine del film. " Alcuni dicono che si comincia a vivere dopo i 20 anni. altri dopo i 40 ma forse è dopo i 60 che si comincia a vivere veramente"
Aho', hai visto mai ch'è vero!?
Non male anche gli attori ma forse la storia è troppo flebile pur volendo essere forte. E slegata. Una serie di scene una dietro l'altra che non ho trovato affatto avvincenti. C'è anche una citazione di Martin Scorsese, quando i vecchi amici, in macchina cantano " i love you baby" come ne Il Cacciatore.
Peccato perché Muccino l'ho conosciuto personalmente al Festival cinematografico di Palombara Sabina e la sera in cui fece pace con Nanni Moretti dopo alcune cattiverie che si erano scambiate sui giornali eravamo a cena allo stesso tavolo, con il mio amico Luttazzi patron del Festival, Ozpetek ( con cui feci una grezza, perché ci stavo parlando da mezz'ora e non l'avevo riconosciuto) Jasmine Trinca che ha l'età di mia figlia ed altre tre o quattro persone.
Insomma i sequel, i prequel e compagnia cantando spesso non sono altro che sbiadite fotocopie dell'originale.
E poi...io volevo vedere AVATAR!!
sabato 6 febbraio 2010
Però scrive anche, da tanti anni e scrive assai bene. Scrive su la Repubblica, scrive sul Mattino e scrive anche libri, dei bellissimi libri.
Uno di questi " Cronache dalla città dei crolli" è stato finalista al Premio Strega, qualche anno fa.
Sergio mi piace assai, è divertente come solo alcuni napoletani sanno essere, è ironico, riflessivo, acuto. E poi, fuma più di me. Il che è tutto dire. Prima di Natale è passato a casa mia assieme all'amico architetto. C'era il sole, ci siamo messi a parlare nel cortile e nel tempo in cui io ho fumato una sigaretta lui ne ha fumate due!
Stasera a Guidonia c'è stata la presentazione del suo ultimo romanzo " Nostalgia della ruggine".
Me la sono goduta tutta perché diversamente da altre volte ero lì con un unico ruolo, quello di amico e perché chi ha presentato il libro ( una giornalista della Rai, una collega del Liceo ed il critico e scrittore Filippo La Porta ) l'ha fatto veramente bene, davanti ad un pubblico eterogeneo ed attento tra cui ho notato con soddisfazione molti studenti.
Nostalgia è un termine greco, composto da "ritorno" e "dolore". E' quel sentimento che, appunto, a volte ti trafigge il cuore e ti spinge a tornare.
Ed il protagonista ritorna, dopo tanti anni, nella sua città. Che questa città sia Napoli, non lo dice espressamente. Io non conosco abbastanza Napoli per dirlo. E forse è Napoli ma non solo Napoli. Chissà.
Ma di certo è una città speciale come forse nel Mediterraneo solo Napoli lo è. Capace di farti perdere nei vicoli, capace di stupirti ogni volta, con le sue grandezze, con la sua plebe anch'essa paradossalmente "grande", con la sua " miseria e nobiltà" che forse solo i veri napoletani sanno capire e descrivere. E poi questo colore simbolico della ruggine che lui ritrova nell'edera in autunno, simbolo di disfacimento, corrosione ma anche di vitalità, la vitalità dell'edera. Napoli con i suoi bambini acuti che al solo guardarti sono capaci di pesarti, di misurarti, di capire chi sei, da dove vieni, quanto vali. Napoli con le sue ricorrenti crisi della " munnezza" capace di farti dire " me ne vado" Napoli capace di farti ammalare di "malussia" ( termine inventato da Sergio in uno dei suoi romanzi, una specie di mal di mare terrestre e dell'anima). Napoli, capace di farti pensare, quando ne sei lontano: " ho nostalgia, voglio tornare".
Questo ho derivato dalle belle parole di chi l'ha presentato. Lui, nei giorni scorsi non ha voluto dirmi niente. Soltanto " eddai, lo leggerai, che, c'è fretta?" E rideva.
Certo che lo leggerò, da stanotte. E so che lo finirò presto. E poi, lo leggerò di nuovo.
Auguri Sergio.
venerdì 5 febbraio 2010
Ricordo una chiesa antica,
romita,
nell'ora in cui l'aria s'arancia
e si scheggia ogni voce
sotto l'arcata del cielo.
Eri stanca,
e ci sedemmo sopra un gradino
come due mendicanti.
Invece il sangue ferveva
di meraviglia, a vedere
ogni uccello mutarsi in stella
nel cielo.
lunedì 1 febbraio 2010
giorno palindromo
Così eccomi qui. Ho cucinato, ho cenato, ho un bel fuoco acceso e sto come un pascià!;)
Perciò, saluti e baci a chi passa:)
A l'aurore de chaque matin
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains
L'aventure commence l'aurore
Et l'aurore nous guide en chemin
L'aventure c'est le trésor
Que l'on découvre chaque matin
Pour Martin c'est le fer sur l'enclume
Pour César le vin qui chantera
Pour Yvon c'est la mer qu'il écume
C'est le jour qui s'allume
C'est le blé que l'on bat.
L'aventure commence l'aurore
A l'aurore de chaque matin.
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains.
Tout ce que l'on cherche à redécouvrir
Fleurit chaque jour au coin de nos vies
La grande aventure il faut la cueillir
Entre notre église et notre mairie
Entre la barrière du grand-père Machin
Et le bois joli de Monsieur l'Baron
Et entre la vigne de notre voisin
Et le doux sourire de la Madelon.
La Madelon!
L'aventure commence l'aurore
A l'aurore de chaque matin
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains
L'aventure commence l'aurore
Et l'aurore nous guide en chemin
L'aventure c'est le trésor
Que l'on découvre chaque matin
Pour Martin c'est le fer sur l'enclume
Pour César le vin qui chantera
Pour Yvon c'est la mer qu'il écume
C'est le jour qui s'allume
C'est le blé que l'on bat.
L'aventure commence l'aurore
A l'aurore de chaque matin.
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains.
Tous ceux que l'on cherche pouvoir aimer
Sont auprès de nous et chaque instant
Dans le creux des rues, dans l'ombre des prés
Au bout du chemin, au milieu des champs
Debout dans le vent, et semant le blé
Pli vers le sol, saluant la terre
Assis prés des vieux et tressant l'osier
Couché au soleil, buvant la lumière
Dans la lumière!
L'aventure commence l'aurore
A l'aurore de chaque matin
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains
L'aventure commence l'aurore
Et l'aurore nous guide en chemin
L'aventure c'est le trésor
Que l'on découvre chaque matin
L'aventure commence l'aurore
A l'aurore de chaque matin
L'aventure commence alors
Que la lumière nous lave les mains
L'aventure commence l'aurore
Et l'aurore nous guide en chemin
L'aventure c'est le trésor
J. Brel
Depende...tutto depende...
Oggi è stata una giornata di relax. Niente orologio, niente telefonini. Ho fatto quel che mi pareva (poco, in realtà) come mi pareva. Ho visto solo chi volevo vedere, ho parlato solo con chi volevo parlare. Ed il tempo è stato bello, a parte il freddo che a me tuttavia non dispiace.
Prima di cena salendo su al paese si scorgeva una bellissima luna piena sorgente da dietro il Lucretile ed illuminava la campagna.
Per fortuna mamma si è limitata, stasera. Niente primo, solo un po' di carne, insalata e del formaggio.
Ah, beh, sì, poi i dolci. Non si sa come ma anche un mese dopo Natale lei ha sempre le sue scorte: Torroncini, amaretti, pangiallo. Tutti dolci che fa da sola con l'unico prezioso ausilio del libriccino delle ricette, nero con la costa rossa. Un libriccino che prima di essere suo fu di nonna Ida e prima ancora della bisnonna Cecilia.
E poi la torta. quella l'ho portata io ma piccola visto che eravamo solo in cinque.
A giugno farà 79 anni. Però se li porta bene. Ha sempre i suoi capelli corvini ( un po' si aiuta con la tinta ma li ha quasi tutti neri ) Va a messa tutti i giorni, va al cimitero una volta la settimana e non so come fa, visto che si è presa in carico praticamente tutti i defunti della sua famiglia e della mia. Eppure parte con qualsiasi tempo, fornita di fiori e moccolotti e ritorna solo quando ha sistemato tutto e dette le sue preghiere per tutti.
Questa sua energia a volte la rende un po' autoritaria. Vuol sapere tutto di tutti, vuol dire sempre la sua su tutto, dare disposizioni.
A volte litighiamo, per la politica. Lei ammira Berlusconi io no ( diciamo così ) mia sorella la pensa come me, mia moglie uguale ma nelle nostre discussioni, saggiamente, non si impiccia;)
Stasera però niente politica ( a tavola non se ne dovrebbe parlare mai). L'agomento erano le figlie, le sue tre nipoti.
Ad un certo punto però non ha più visto la mia minore ( era andata a studiare nel salotto ) e fa:
" ma pupetta, dove è andata?"
Ed io, ridendo: " a ma' quella che tu chiami "pupetta" il 25 ha fatto 14 anni, è alta 1,75 e c'ha uno stuolo di mosconi che le ronzano intorno! Anzi, se vogliamo fare un riepilogo della situazione ecco: Io sto per fare 60 anni, tua figlia e tua nuora ne hanno 55 e le altre due nipoti so' laureate da un pezzo, svejete!";)
E lei " embeh, che vuol dire, tutto dipende dai punti di vista, per me voi siete ragazzi e le nipoti so' piccole!"
Ecco, tutto dipende, hehehe