lunedì 18 agosto 2008

ancora della morte



Tempo fa sono andato a vedere un film del genere che piace a me: avventura ed archeologia, l'ultimo della saga di Indiana Jones.


Poiché erano passati almeno 18 anni dal precedente in questo il professore è invecchiato ( non potevano farne a meno, visto che il tempo passa per tutti ed Harrison Ford ormai starà sui 65 ) e così tutto il film ha un'aria, come dire, un po' malinconica perché come dice Prévert " c'est dans la glace des autres que parfois l'on se reconnait ".


Insomma il film era carino ma niente di che, anche alla luce di quel che ho scritto sopra.


Allora...perché ne parlo?


Beh, perché ad un certo punto, all'inizio, lui incontra un suo vecchio amico d'avventura e parlando dei tempi passati il discorso viene sul padre che non c'è più ( era Sean Connery, nell'ultimo -che dio lo conservi- ) e dice:


< Sai, siamo arrivati nel punto in cui la vita incomincia a riprendersi quel che ci ha dato >.


Ed è così, nessuno si può sottrarre a questa che è forse la più tragica della banalità.


Ad agosto la  vita si è ripresa mia zia e poi anche mio cugino Franco ( che in realtà era cugino di mia madre ma avendo quasi la mia età ci chiamavamo cugini ). E' morto da solo nella sua casetta in campagna, nel sonno e forse non si è accorto. Io ero al mare, non sono tornato per i funerali anche se mi è dispiaciuto non partecipare.


Allora lo voglio ricordare qui.


Era un tipo speciale, intelligente, vivace, buon parlatore, eclettico  e pieno di interessi.


Forse un po' troppo eclettico ed insofferente alle regole, alla normalità. Così negli anni 70 aveva lasciato un ottimo impiego ed una fidanzata bella e dolcissima per andarsene in una comune di figli dei fiori e vivere in quel modo lì, che allora gli piaceva tanto. Questo, ovviamente aveva dato scandalo al paese ed addolorato i parenti.


Ricordo una notte intera di discussioni, io e lui, in piazza, sui gradini della chiesa. Io criticavo le sue scelte: la comune, la scelta vegetariana, gli ricordavo la contrarietà dei genitori...lui rideva della mia "normalità" ma bonariamente, come era il suo carattere.


Finì che pareggiammo, esausti.


Finì che finimmo la notte da Silvio il fornaio a mangiare maritozzi con la panna e ne mangiammo tanti, prima del levar del sole.


Poi  lui ed i suoi amici avevano messo su una fattoria in Toscana e l'avevo perso di vista per molti anni fino a che non era tornato, non trovando più interesse in quel tipo di vita.


Da quando cominciai ad occuparmi del podere che mi ha lasciato mio padre, abbastanza vicino al suo, veniva spesso a trovarmi, mi dava consigli sulla potatura ed è stato lui a farmi l'impianto di irrigazione al giardino di casa.


Era stato male tre anni fa, si era operato ma si era ripreso e niente faceva pensare che stesse per morire mai che si fosse lamentato una volta sola. L'ultima volta che ci siamo visti, i primi di luglio in campagna gli regalai un paio di forbici da potatura, di quelle a cricchetto che non si fa fatica e gli erano piaciute assai.  Ho fatto il caffè, abbiamo fumato insieme sotto il gazebo e parlato a lungo, dicendoci quanto eravamo cretini a non smettere e ridendoci un po' su.


E' vissuto come aveva scelto di vivere, senza sottostare a regole e convenzioni eppure senza mai fare del male a nessuno. Era bello e simpatico, aveva una voce profonda ed un bel sorriso ed è così che lo ricorderò, col sorriso.


http://it.youtube.com/watch?v=A4nPJ-YYHBc

3 commenti:

missi ha detto...

Particolare la vita di Franco, una vita che a lui sembrava "vera" e desiderata... talvolta, un pò come tutti, sarà stato infelice o insofferente... magari agli occhi di molti nn era una vita giusta. Nn importa, importa di Franco e dei suoi sorrisi, quelli restano e, forse, già ci rispondono :)
Bentornato Caio, lascio un bacio :)

[p.s. Blowing in the Wind è meravigliosa]

ladolcetempesta ha detto...

era dal giorno del mio 50esimo che pur avendo un carattere gioioso e giocoso che sentivo come un peso ovvero una specie di spada di damocle che di solito mi ha accompagnato per molti anni senza sentirne il peso forse perche la sentivo un po piu vicina con il pendolo che suonato la fatidica
ora del giro di boa
poi il giorno di santassunta ho visto una novantunenne ballare la tarantella sul battello con la tromba d'aria che si avvicinava senza ne paura ne moine e mi son detta no virginia mia lei finche non e scoccata la tua ora non ti prende per mano vedi la nonnina che vive tutto sapendo e dicendo che forse l'anno prossimo non potra certo fare queste cose
cosi vivi serena anche se fosse un giorno appena
caro caio per dire che la morte e nostra compagna d'avventura dal giorno in cui mettiamo piede su questo mondo
a noi resta solo vivere in pieno quello che separa quel giorno che la nascita inizia la strada al fianco della morte
e come leggo lui l'ha vissuto in pieno e come voleva sopratutto a parer mio nel giusto perche non ha fatto male a nessuno
buon lavoro di conserva :-)

alidada ha detto...

sono in un periodo in cui mal tollero di parlar di morte.. è stato un inverno cattivo quello passato e mi ha messo a dura prova per via di mia madre.. Se n'è andata anche lei più o meno come tuo cugino e ancora la sogno e la sento accanto ogni minuto della mia giornata.. Beh, parliamo d'altro che sento il magone che mi blocca il respiro..
Bentornato Caio.. ho sentito la tua lontananza ma allo stesso tempo ho percepito la tua presenza .. discreta e forte.. come sempre...
Un abbraccio grande,
Alidada