di una serratura e del tempo che passa...

Ho cambiato la porta di ferro del casale, ne ho messa una nuova. Però non mi andava di buttare quella vecchia, sicché l'ho riutilizzata nel locale che ho costruito sopra il pozzo. Sin qui tutto bene, solo che gli operai hanno rotto la serratura. Credevo non fosse possibile trovarne una  uguale, visto che sono almeno 40 anni che quella stava lì però stasera sono andato ugualmente  cercarla, presso la più fornita ferramenta della zona. Beh, a parte il fatto che mi sono ritrovato sotto la più violenta grandinata che abbia mai visto in vita mia...incredibilmente l'ho trovata, la serratura nuova: identica alla vecchia. Stessa marca, stessa forma, stesse dimensioni, stesso colore ma nuova. Mentre tornavo ci ho pensato a questa cosa: ci siamo abituati  considerare l'epoca in cui viviamo come a quella che brucia le cose, i modelli, le mode. Basta pensare ai telefonini...da quando circolano in Italia ne ho avuti almeno 40, forse più. Ma evidentemente -e per fortuna- non è così per tutte le cose. In fondo una serratura, semplice, essenziale, funzionale...può sopravvivere nella sua forma per tanti anni e menomale!!

Pensavo ai miei genitori, che avevano così tanta cura delle loro cose e nemmeno per bisogno ma per rispetto: mia madre ha lo stesso frigorifero dal 1957. Non è che non se ne possa permettere uno nuovo ma non ne sente la necessità. Anzi, guai a dirle " cambialo", mi risponde: " non ci penso nemmeno, va così bene, come questo non ne fanno più di certo"  Me lo ricordo, quando arrivò quel frigo in casa, me lo ricordo bene perché arrivò insieme al televisore, che meraviglia A volte provo a raccontare alle mie figlie di quei tempi lontani ma non credo che mi capiscano, sospetto che non riescano a concepire che  la stessa quantità di acqua che loro adoperano per lavarsi i denti noi magari ce la facevamo bastare tutto il giorno, perché dovevamo farci un sacco di cose, perché l'acqua in casa non c'era e si doveva andare a prenderla alla fontana pubblica...che in casa non c'erano 50 lampadine da lasciare accese, né i riscaldamenti a palla tutto il giorno, né, né...che si viveva lo stesso senza 3 automobili, anzi, senza nessuna, che si aspettava la Festa d'Agosto per vedere una giostra...che le vacanze...si passavano al Parco dei Cappuccini e non in giro per il mondo. Ma tant'è: il tempo passa e forse sotto sotto era più facile vivere allora che adesso. Era un mondo fatto di tante certezze e molte speranze per il futuro. Oggi di certo c'è solo il fatto che tutto cambia velocemente e che velocemente bisogna adeguarsi...altrimenti son guai

però....però...

Questa cosa della serratura in fondo... mi ha rassicurato