giovedì 29 novembre 2007


Stasera andiamo su Prévert



Cet Amour 


Cet amour 
Si violent 

Si fragile 

Si tendre 

Si désespéré 

Cet amour 

Beau comme le jour 

Et mauvais comme le temps 

Quand le temps est mauvais 

Cet amour si vrai 

Cet amour si beau 

Si heureux 

Si joyeux 

Et si dérisoire 

Tremblant de peur comme un enfant dans le noir 

Et si sûr de lui 

Comme un homme tranquille au milieu de la nuit 

Cet amour qui faisait peur aux autres 

Qui les faisait parler 

Qui les faisait blémir 

Cet amour guetté 

Parce que nous le guettions 

Traqué blessé piétiné achevé nié oublié 

Parce que nous l'avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié 

Cet amour tout entier 

Si vivant encore 

Et tout ensoleillé 

C'est le tien 

C'est le mien 

Celui qui a été 

Cette chose toujours nouvelles 

Et qui n'a pas changé 

Aussi vraie qu'une plante 

Aussi tremblante qu'un oiseau 

Aussi chaude aussi vivante que l'été 

Nous pouvons tous les deux 

Aller et revenir 

Nous pouvons oublier 

Et puis nous rendormir 

Nous réveiller souffrir vieillir 

Nous endormir encore 

Rêver à la mort 

Nous éveiller sourire et rire 

Et rajeunir 

Notre amour reste là 

Têtu comme une bourrique 

Vivant comme le désir 



Cruel comme la mémoire 
Bête comme les regrets 

Tendre comme le souvenir 

Froid comme le marbre 

Beau comme le jour 

Fragile comme un enfant 

Il nous regarde en souriant 

Et il nous parle sans rien dire 

Et moi j'écoute en tremblant 



Et je crie 

Je crie pour toi 

Je crie pour moi 

Je te supplie 

Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s'aiment 

Et qui se sont aimés 

Oui je lui crie 

Pour toi pour moi et pour tous les autres 

Que je ne connais pas 

Reste là 

Là où tu es 

Là où tu étais autrefois 

Reste là 

Ne bouge pas 

Ne t'en va pas 

Nous qui sommes aimés 

Nous t'avons oublié 

Toi ne nous oublie pas 

Nous n'avions que toi sur la terre 

Ne nous laisse pas devenir froids 

Beaucoup plus loin toujours 

Et n'importe où 

Donne-nous signe de vie 

Beaucoup plus tard au coin d'un bois 

Dans la forêt de la mémoire 

Surgis soudain 



Tends-nous la main 
Et sauve-nous.



sabato 24 novembre 2007

Dedicato a Goltaire, che fa teatro e non solo...



AMLETO, Atto V sc. I


...........


PRIMO BECCHINO: Ebbene, messere, la sua cotenna è così conciata dal suo mestiere, che tiene fuori l'acqua per gran tempo, e l'acqua è una gran corruttrice di quel figlio di puttana d'un cadavere. Ecco ora un teschio che è stato in terra ventitré anni.


AMLETO: Di chi era?


PRIMO BECCHINO: D'un pazzo figlio di puttana gli era; di chi pensate che fosse?


AMLETO: Eh, non so.


PRIMO BECCHINO: La peste a lui, pazzo furfante! Ei mi versò una fiasca di vino del Reno sul capo una volta. Proprio questo teschio messere, era, messere, il teschio di Yorick, il buffone del re.


AMLETO: Questo?


PRIMO BECCHINO: Proprio questo.


AMLETO: Fammi vedere. (Prende il teschio) Ahimè, povero Yorick! Io lo conobbi, Orazio; una persona d'infinita arguzia, d'una fantasia eccellentissima; egli m'ha portato sul dorso mille volte; ed ora, come nella mia immaginazione, ne aborrisco! lo stomaco mi si rivolta... Qui pendevano quelle labbra ch'io ho baciato non so quante volte. Dove sono le vostre beffe, ora? le vostre capriole? le vostre canzoni? i vostri lampi d'allegria che usavano far scoppiar dalle risa la tavola?


non un solo ora, per farsi beffe del vostro proprio ghigno? Tutto sganasciato? Ora andate alla camera di madonna, e ditele, che si dipinga pure dello spessore d'un pollice, a questo aspetto conviene ch'ella si riduca; fatela ridere di questo... Ti prego, Orazio, dimmi una cosa.


ORAZIO: Che cosa, mio signore?


AMLETO: Pensi tu che Alessandro avesse questa apparenza sottoterra?


ORAZIO: Proprio questa.


AMLETO: E quest'odore? puah! (Depone il teschio)

ORAZIO: Proprio questo, mio signore.


AMLETO: A quali vili usi noi possiam tornare, Orazio! Perché non potrebbe l'immaginazione seguire la nobile polvere d'Alessandro, fino a trovarla a turar il buco d'una botte?


ORAZIO: Sarebbe una considerazione troppo ricercata, questa.


AMLETO: No, affé, nient'affatto; ma per seguirlo colà con sufficiente moderazione, e guidati dalla probabilità, a questo modo: Alessandro morì, Alessandro fu seppellito, Alessandro torna alla polvere, la polvere è terra, della terra noi facciam creta; e perché con quella creta in cui egli fu convertito, non potrebbero turare un barile di birra?


Il gran Cesare, in cenere converso, tura un buco ed il vento tien lontano; la creta che tremar fe' l'universo, che debba far da schermo al tramontano!


Vabbeh, ci siamo capiti, A. non è un post funereo questo: è solo per dire che alla fine, potenti o no, siamo tutti uguali. Allora, santa pazienza e...ridiamoci sopra:)


vecchia quercia



Ho messo nel profilo la foto della grande quercia che si trova in un podere di mia madre, vicino al campo sportivo del mio paese natio. E' un omaggio affettuoso...tra pochi giorni non ci sarà più. Purtroppo non c'è modo di salvarla: o la abbattiamo o cadrà da sola, al primo vento un po' forte. Quando mio cognato mi ha chiesto di andarla a vedere speravo si sbagliasse, invece aveva ragione. La parte bassa del tronco è stata svuotata dagli insetti ed è diventata debole. Sono apparse due lesioni importanti: una longitudinale molto larga ma soprattutto una orizzontale, il che significa che il peso del tronco e della chioma (almeno 10 tonnellate) sta esercitando su quel punto una forza che inevitabilmente la schianterà. Alcuni anni fa mia madre regalò al comune una striscia di terreno, per allargare la strada fino al fontanile sicché la quercia adesso sta quasi in mezzo alla strada. Troppo pericoloso lasciare che cada all'improvviso, potrebbe succedere un disastro. Così ho chiesto alla Protezione Civile di darmi una mano e in settimana verranno a compiere il gesto pietoso, mettendo prima in sicurezza il traffico.


Beh, considerato che avrà almeno 600 anni mi dispiace che sia proprio la mia generazione a vederne la fine ma tant'è. Allora... addio, vecchia quercia che hai dato ombra gradita a tante generazioni dei miei avi materni. Come ultimo regalo la tua legna ci scalderà almeno per 3 o 4 anni. Grazie di tutto:)

lunedì 19 novembre 2007

Di come un mare di pazienza possa prosciugarsi all'improvviso



Che l'etica e la politica ultimamente non andassero molto d'accordo lo avevo capito da un pezzo. Ma quando un politico senza etica sembra rinunciare anche ad usare un briciolo di intelligenza allora due sono le cose: o è in malafede o è la persona più imbecille che possa esistere al mondo. Tertium, non datur. Io mi riconosco una sola virtù che penso di avere da tanto tempo. Eppure stamattina l'ho perduta e non so se la ritroverò domani.


venerdì 2 novembre 2007


a zia Viviana


Era bello pensarti, così dolce, assennata, con la tua voce sicura ed un po' nasale. Per me, che sono quasi vecchio, la piacevole meraviglia di avere ancora la moglie del fratello di mio nonno. Te ne sei andata, nel giorno di Ognissanti lasciandoci il ricordo della tua dolcezza. Ciao, un sorriso. A.