20 febbraio 1950
Sono andato a trovare mia madre, stasera. E' stata contenta, mi aspettava anche se non era sicura che andassi.
Ci siamo seduti in cucina, mi ha fatto il caffè, abbiamo parlato un po'...dei suoi 18 anni, di quando sono nato io, di quel lunedì, 20 febbraio 1950.
E mi ha raccontato una cosa che non sapevo, che non mi aveva mai detto. Di come mio padre non l'avesse mai lasciata sola, dal sabato sera in cui cominciò il travaglio del parto al lunedì alle 13,30 ora in cui sono nato.
Ho sempre pensato a questa cosa del papà che assiste al parto come ad una cosa straordinariamente moderna, alla quale io, quando sono nate le mie figlie, non mi sono sentito di aderire.
Adesso, immaginare mio padre, che era così discreto e riservato, teneramente vicino alla sua giovane sposa in un momento tanto importante per entrambi è un fatto che mi riempie di commozione.
Eppure lo sapevo che il loro dialogo, la loro unione cominciata già anni prima che io nascessi, non si è mai interrotta ed ancora continua anche se fisicamente lui non c'è più.
Stamane in ufficio mi hanno festeggiato.
In realtà speravo che la cosa passasse in sordina, mi sentivo per nulla tonico ed ero abbastanza di malumore, per diversi motivi. Ma la speranza era vana, i miei dati stanno scritti su tutti i contratti e c'è sempre qualcuno che se ne ricorda.
Così come sono arrivato mi hanno fatto gli auguri, anche scherzando un po'.
Allora ho mandato a prendere una torta e lo spumante. Abbiamo festeggiato. Mi ha fatto bene.
Nel mentre mi ha chiamato mia sorella, per dirmi che la mia unica nipote si era appena laureata con lode. Brava Elena, mi hai fatto davvero un bel regalo di compleanno, continua così.
Dopo il lavoro sono andato in campagna. Oggi l'aria si è addolcita, si stava bene. Ho cominciato a potare e legare la vigna ma tanto per fare qualcosa, perché lo so che il vino non lo farò, non lo so fare.
Ma si stava bene, io coi miei pensieri, con il ricordo di mio padre, di mio nonno, entrambi morti in febbraio. Che strano, pensavo che in fondo febbraio è un bel mese, sia per nascere che per morire. Ci sono le gemme già gonfie, ci sono già i mandorli fioriti ma è ancora inverno, l'ultima stagione.
Quando sarà...vorrei morire in febbraio, tanto per fare conti pari ma...con calma, neh.
Ecco...anche la grande quercia di mia madre se ne è andata in febbraio ma aveva qualche secolo, più di qualche secolo.
così...va bene!!;)