sabato 11 giugno 2011


Stella di Vetro
 





È un segreto da poco, una stella di vetro
Ma puoi metterla sotto al cuscino
Lui le disse "Partiamo col buio
Non ha senso aspettare il mattino"


E la radio trasmette su frequenze lontane
Mentre guidano verso occidente
Che si lasciano il sole alle spalle
E la notte può durare per sempre


Fermati fermati, mio grande amore
Fermati e lasciati amare
Non c’è tempo ma il tempo non conta
E non conta saperlo aspettare


È una porta che sbatte per un colpo di vento
È una pietra da un cavalcavia
È tenere la tua mano un momento
È sognare di andarcene via


E la strada va, e la strada vola
E la strada torna e ritorna ancora
Fino a dove e quando e forse mai
Fino a quasi e sempre
E il prezzo di quello che perdi stanotte
È lo stesso di quello che hai


Non c’è niente che porta dalle parti del niente
Non lo so ma non serve parlare
Non ci sono risposte o domande
E capire può farci anche male


E nessuno li segue nella luce che cambia
Pochi fari nel retrovisore
Per due cuori lanciati in discesa
Come macchine senza motore


E la strada va, e la strada vola
E la strada torna e ritorna ancora
Fino a dove e quando e forse mai
Fino a quasi e sempre
E il prezzo di quello che perdi stanotte
È lo stesso di quello che hai

Pensami piano, pensami ancora
Pensami fino a soffrire
Quel che lasci lo perdi per sempre
Quel che cerchi non può mai finire

Mimmo Locasciulli





giovedì 2 giugno 2011



Si
vota ancora




Bene, non ci dimentichiamo i referendum, sono vicini e sono 4 perché c'è anche quello sul nucleare, confermato proprio oggi.
Gli ultimi referendum tenuti in Italia sono stati tutti vanificati dal mancato raggiungimento del quorum. Peccato, è la cosa peggiore, non sapere cosa pensino gli italiani su leggi importanti che agiscono sul loro ( nostro) presente e anche sul futuro. A prescindere dalla giustezza o meno dei propri convincimenti.
A suo tempo io votai a favore del nucleare, unico nella mia famiglia. ricordo che sia io che mia sorella avevamo le bambine piccole, c'era lo shock di Cernobyl, non si trovava più il latte, si diffidava delle verdure, di tutto. eppure ero sinceramente convinto che noi non dovessimo abbandonarlo. Perché allora eravamo all'avanguardia, perché le cd "energie alternative" non mi convincevano più di tanto, perché ero consapevole che una ottima generazione di ingegneri nucleari formati in Italia sarebbero stati costretti ad emigrare o a riciclarsi, perché...ci credevo, insomma.
Confesso di non aver ancora cambiato del tutto idea. C'è una fonte di energia grandissima, in Italia, a cui potremmo attingere. Ed è il risparmio energetico.
Se tutti stessimo attenti a consumare solo quanto basta potremmo vivere ugualmente bene senza starci a strologare su come e dove prendere l'energia. Gli sprechi sono tanti. L'altra domenica ero in campagna, ho chiamato mia moglie per chiederle se le andava di mangiare qualcosa insieme lì. Mi ha risposto di sì e che sarebbero venuti anche la figlia grande ed il fidanzato. Bene, sono arrivati, puntuali all'ora di pranzo come convenuto ma...ognuno con la sua macchina. Eravamo 4 persone e 4 macchine. Il che la dice lunga come siamo diventati noi italiani in questa società dei consumi.
Quando ero piccolo in famiglia eravamo in 5. Io mio padre, mia madre, mia sorella e nonna. Non ce la passavamo male, in casa c'erano 2 stipendi. Mio padre era un impiegato, nonna faceva la bidella perché pur essendo nata in una famiglia assai agiata la fortuna le aveva voltato le spalle rendendola vedova a 21 anni.  E quindi si era dovuta accontentare di quel modesto lavoro per non sottostare alla volontà della bisnonna che voleva farla rimaritare. All'epoca vivevamo in affitto pur possedendo una grande casa nel centro storico, quella dei bisnonni, loro avevano preferito abitare vicino alla piazza, comoda da raggiungere. Ma avevano un obiettivo, farsi una casa loro nella parte nuova del paese. Così avevano comprato un edificio grande e solido di fine 800 e piano piano lo stavano trasformando in casa. Non ci è mai mancato nulla in quegli anni, né a me né a mia sorella. Eppure la parola spreco...semplicemente non esisteva. Non esisteva che si lasciasse un rubinetto aperto, una lampadina accesa, un etto di pane o di verdura o di carne nella pattumiera. Mio padre ha comprato la prima automobile nel 67, a 45 anni e se l'è tenuta fino al 93. Io a 45 anni ne avevo consumate già 6 o 7, nemmeno mi ricordo. La prima vacanza al mare l'abbiamo fatta nel 68, ero già grande.
Quando 'ste cose le racconto alle mie figlie, che non sono stupide, anzi...vedo che quasi non mi credono. Non concepiscono l'idea di un mondo che cammini anche a piedi, di una casa che abbia meno di 2 bagni. A volte penso che la colpa sia mia, che avrei dovuto educarle diversamente, che non avrei mai dovuto comprare una casa che basterebbe per 10 persone e più.
Io penso che saprei tornare indietro, se dovesse servire, loro... non so, credo si troverebbero assai male. Ma poi vedo che più o meno anche i figli dei miei amici considerano irrinunciabili alcune cose che ai nostri tempi semplicemente non esistevano. Sono forse i tempi, i modelli proposti dalle tv...boh.
Ma siccome in natura nulla si crea a nulla si distrugge è certo che per mantenere certi standard di vita ci vuole l'energia. Che non è illimitata, che costa, che prima o poi finirà se non si trovano alternative valide. Penso che al momento l'unica alternativa valida al gas ed al petrolio  sia, ancora, quella atomica.
Però al referendum stavolta voterò SI, voterò per metterla al bando. Abbiamo perso un treno, tanti anni fa. Adesso, non vale più la pena, siamo troppo indietro, troppo spaventati. E confesso di essere anche pessimista. Lunedi tornavo da Caserta. A destra, su dei rilievi non lontani dall'autostrada si scorgeva un parco eolico imponente. C'era vento eppure le pale erano ferme. Alcuni dei miei vicini hanno speso 20.000 euro per ricoprire i tetti di pannelli solari. Adesso si sono accorti che per ripagarseli ci vogliono 20 anni. Dopodiché non si sa se tra 20 anni funzioneranno ancora e in che misura. Quando non funzioneranno più avranno il problema dello smaltimento. Non è nemmeno paragonabile allo smaltimento delle scorie nucleari ma è comunque un costo. Forse un giorno si troverà davvero la formula magica per avere energia in quantità, a basso costo e non rischiosa. Lo spero. Adesso però è così che la penso e lo devo dire.
Voterò SI, contro il nucleare, sperando che il mio pessimismo venga smentito, sperando che i nostri figli non dovranno tornare indietro, sulla strada del risparmio. ( che forse è un bene, a pensarci).
Voterò SI ai referendum sull'acqua perché penso che nessuno debba lucrare su un bene primario.
Voterò

 SI
per abolire il " legittimo impedimento"
ma questo...ça va sans dire.