Prefazione
Un vigile urbano per definizione è una persona attenta. Il suo compito è appunto “di vigilare” affinché la convivenza civile della Comunità cui appartiene si svolga serenamente, nel rispetto delle Leggi e dei Regolamenti.
Ed è anche quello di investigare al fine di prevenire e reprimere quegli abusi che rientrano nella sfera di sua competenza, direttamente o per delega della Autorità.
Insomma nella parola “vigile” sembra rispecchiarsi appieno il detto aristotelico “ nomina sunt consequentia rerum”.
Conosco bene il Corpo della Polizia Municipale di Guidonia Montecelio, per la collaborazione data ed avuta nei 38 anni della mia carriera nel nostro Ente ed anche per esserne stato il Dirigente per quasi un anno.
E’ composto da persone preparate, scrupolose, attente. Sono poche in relazione alla vastità del nostro territorio, ai compiti che vengono loro affidati, alle emergenze che spesso si trovano ad affrontare. Ma so che svolgono bene il loro lavoro e che lo fanno volentieri.
Però devo confessare che quando Salvatore Ungano mi disse di aver svolto una ricerca storica sulla Polizia Municipale ne rimasi sorpreso. Piacevolmente sorpreso. Amare il proprio lavoro al punto di volerne ripercorrere la storia e con essa la storia del Comune è una cosa che travalica la normalità e che fa davvero onore.
La storia del nostro Comune si divide essenzialmente in due fasi: la prima si snoda lentamente nel corso dei secoli dalla fondazione della temibile Rocca di Monticelli nel X secolo fino alla nascita, nella piana delle Prata, del Campo di aviazione agli inizi del XX secolo. Essa è piena di avvenimenti e di personaggi storici di grande spessore e tuttavia non ha inciso più di tanto sulla antropizzazione e sulla trasformazione del territorio.
Invece la nascita del Campo d’aviazione ( resa possibile, tra l’altro, dalla presenza della Ferrovia a partire dagli anni 80 del XIX secolo ) ha innescato trasformazioni straordinarie, con la Fondazione di Guidonia, la nascita del nuovo grande comune di Guidonia Montecelio i cui confini vennero enormemente allargati a spese di Tivoli e Roma rendendolo, per estensione, uno dei maggiori comuni italiani.
Tuttavia all’alba del 21 ottobre 1937 i cittadini residenti negli 80 km quadrati di Guidonia Montecelio non erano più di 6500.
Oggi siamo circa 85.000 e la crescita prosegue ininterrottamente, giorno dopo giorno.
Questa seconda fase è stata quindi veloce, piena di sfide e di problemi, per la politica, per la società, per i singoli individui. Difficile ma allo stesso tempo terribilmente affascinante.
La ricerca di Ungano percorre entrambe le fasi: l’ultima parte della prima e la prima parte della seconda, cominciando dal 1870, anno in cui si compie l’Unità d’Italia ed il nostro Comune ( che si chiamava ancora Monticelli ) entra a far parte dello Stato italiano ed incomincia a conformarsi alle sue Leggi e terminando ( per ora) nel 1937, anno della Fondazione di Guidonia Montecelio.
Interessantissimi a leggersi i punti in cui si individuano gli antesignani nelle figure del “ famiglio comunale” e delle guardie campestri. Interessante il primo Regolamento di Polizia urbana e di Edilità, redatto ed approvato in via definitiva tra il 1871 ed il 1877, che ebbe una gestazione lunga e difficile ma che già recava in sé la maggior parte delle funzioni che sussistono ancora oggi.
Interessanti ed a volte persino divertenti le peripezie delle prime Guardie Campestri. Drammatico ed anche alquanto grottesco l’episodio avvenuto nel 1886 nel quale prima vengono licenziate le due uniche guardie municipali, poi ne viene riassunta una sola, poi anche l’altra ed infine viene revocato il provvedimento di licenziamento!
Carinissima la lettera con cui nel 1908 la guardia De Arcangelis Luigi fa sommessamente presente al sindaco che indossando la stessa divisa ormai da 30 anni ( sic ) essa si è alquanto lisa ed abbisognerebbe di un ricambio! Qui occorre dire che il Sindaco esaudì la richiesta facendo rinnovare la divisa del nostro, con una spesa di 89,25 lire, pari a tre volte lo stipendio mensile della guardia che era di UNA lira la giorno.
Non senza interesse si leggono infine le disposizioni regolamentari impartite dal Podestà dell’era fascista Oscar Jannuzzi e successivamente dal Commissario prefettizio Cav. Giannino De Angelis, figura questa di grande spicco che fu anche il primo e l’ultimo Podestà del Comune di Guidonia Montecelio.
Esse sono improntate a severità sia nei confronti della cittadinanza sia verso le guardie stesse che, peraltro, dovevano essere iscritte al PNF.
Infine è utile scorrere la parte dedicata alle persone che negli anni hanno fatto parte del Corpo delle Guardie Municipali. Alcune di essere erano personaggi assai singolari ed amati e di molti si conservano ancora oggi memorie ed aneddoti.
Rimane tutta da scrivere la storia dei Vigili durante il periodo del tumultuoso sviluppo edilizio e demografico del Comune, dal dopoguerra ad oggi. E’ la più impegnativa anche perché la massa di documenti presenti nell’archivio è davvero ingente e il suo studio richiederà tantissimo tempo. Ma la presente ricerca ha tracciato la strada, il resto, seguirà.
A. M.