giovedì 21 aprile 2011


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SCRITTO S





ULLA SABBIA
 




Che il bello e l'incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,

che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.


E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:

pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
- effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.


No, il bello più profondo e degno dell'amore
pare incline a corrompersi,

è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.


Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.

Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.


Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.


Hermann Hesse
da La felicità, versi e pensieri

 

giovedì 14 aprile 2011


Lapis Tiburtinus


 



Quello sullo sfondo è il Casale Bernini, sotto Tivoli e non lontano da casa mia, dal cui terrazzo si vede. Il pittore deve aver lavorato di fantasia o semplicemente in base ad un ricordo visivo perché in realtà le foto di oggi ce lo mostrano diverso
 





 



come pure in alto a destra sembra esserci un lago o addirittura il mare. In realtà è l'Aniene. Che è pure un fiume importante, per la sua storia, per la portata ma insomma, non è come si vede.
Il casale si chiama così perché vi alloggiavano gli operai che lavoravano per il Bernini ad estrarre il travertino. Tutte le opere in travertino di Bernini vengono da qui. tutta Roma viene da qui, da Tivoli e da Guidonia. Sono più di 2000 anni che lei mandiamo 'sta pietra e non le basta mai!
Le eccezioni sono poche, la più eclatante è l'Altare della Patria in marmo bresciano. Ma si sa, Zanardelli era bresciano ed evidentemente pure lui teneva famiglia...Comunque, che dire, dopo essere stato vissuto per decenni come un cazzotto in un occhio adesso pure l'altare della Patria si è ambientato a Roma..."hic manebimus optyme";)
Adesso il travertino viaggia sui Tir o in treno o in nave ( perché lo mandiamo in tutto il mondo, persino il Lincoln Center di NYC è fatto col nostro travertino).
I Romani preferivano farlo viaggiare su barconi che pian piano scendevano l'Aniene fino a Montesacro e poi il Tevere. Nel Medio Evo e fino all'800 viaggiava sulle "barrozze", l'enorme carro tirato da buoi che si vede nel dipinto  qui sopra. Verosimilmente ci metteva un giorno intero per superare i nemmeno 30 km di distanza da Roma.
Il travertino si forma per precipitazione sul fondo di un lago del carbonato di calcio contenuto nell'acqua. La nostra zona è ricchissima di calcare e di acqua. In presenza della faglia vulcanica da cui scaturiscono le Acque Albule fuoriescono acidi: solfidrico, carbonico ed altri che determinano i depositi di travertino. Il giacimento è enorme: circa 40 km quadrati, la maggior parte a Guidonia. E' una ricchezza immensa che però potrebbe esaurirsi presto perché molta parte di esso è stata occupata in superficie dagli abitati di Villalba e Villanova di Guidonia e da Tivoli Terme. Per aprire nuove cave bisognerebbe abbattere le case. Ma ci stanno più di 40.000 abitanti, ehm, un po' difficile.
Bene, adesso una delle più belle opere del Bernini, poi posto, perché tanto è solo una prova....

 




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