mercoledì 25 novembre 2009


 poi un giorno ti svegli
senza la voglia
di tornare



ma  rimane eterno
il dono di un sorriso
 il suo.

martedì 24 novembre 2009

Divertissement


uhm... niente di che ma c'ho fame

ho ancora fame

ancora un po'...

ecco, già va meglio

vabbeh, questa la lascio!!!





lunedì 23 novembre 2009



Vacuna-Victoria
o di una giornata nella profonda Sabina


A volte mi chiedo quanta strada avrebbero fatto i rozzi Romani senza l'innesto del sangue Sabino.
Beh, poca, scommetto! hehe
Ma Romolo ebbe l'occhio lungo e per migliorare la razza rapì le Sabine, che dritto:)
Oggi sono andato a vedere, a Rieti, la mostra per i duemila anni dalla nascita di Tito Flavio Vespasiano, il grande imperatore che risollevò lo Stato (ed anche l'immagine del potere imperiale) dopo il disastroso esito del principato di Nerone.




Una bella mostra, con un allestimento non proprio felice, considerata la tortuosità del percorso ma insomma ne valeva la pena. E poi era l’ultimo giorno, non potevo perderla.


Da casa mia a Rieti sono solo 66 km e ci sono diverse strade per raggiungere la Salaria e poi Rieti. All’andata ho fatto un pezzo di Palombarese, poi la via della Neve e poi la Salaria.


Al ritorno invece sono passato per Acquaviva di Nerola ( dove c’è una villa che fu di Antonino Pio ) poi Montelibretti, Moricone e Palombara, dove ho ripreso la Palombarese.


Me la sono presa comoda, uscendo di casa alle 12,30 poi mi sono fermato a pranzo al bivio di Monteleone Sabino. Alla Locanda di Esopo che mi aveva indicato albafucens.



 


Non è male come posto: una villetta isolata con un bel parcheggio, vicino ad un laghetto di pesca. Dentro, una sala grande divisa in due ambienti con arredo rustico e non uno ma due camini. Quello a destra entrando ( scommetto che è il tuo preferito, alba;) ) e quello dove fanno la carne arrosto, aldilà del bancone.


In sala un giovanotto un po’ casinaro ma gentile ( penso che sia il gestore ) ed una graziosa ragazza dell’est.


Oddio, pranzare al ristorante da soli non è il top, sa tanto di camionista o di commesso viaggiatore però avevo fame da vendere ( che novità ).


Ho preso antipasti al buffet ( due volte!) e fettuccine ai porcini. Da bere solo acqua, non si sa mai, guidando. Pagato poco, 15 euro e 60;)


Sul primo, ho sbagliato. Le tagliatelle erano stupende, fine fine e cotte al punto giusto che piace a me. Ma erano condite con porcini sott’olio, alquanto sciapi, devo dire. Colpa mia dovevo prendere il ragù di cinghiale, faceva un profumo! La prossima volta che mi ci fermo, sarà quello.



Rieti mi ha fatto una buona impressione, rispetto all’ultima volta che ci ero stato. L’ho trovata pulita, curata, silenziosa. La mostra era assistita: piccoli gruppi di 10 persone accompagnati da una guida. (in realtà la gente era pochissima)


La guida del mio gruppo era una giovane ragazza assai simpatica e si vedeva che le piaceva farlo. Era anche preparata ma più dal punto di vista divulgativo che scientifico. In effetti ho dovuto spiegarle la differenza tra un aureo ed un sesterzio, raccontarle come Vespasiano si fece pagare dai possessori le terre demaniali occupare abusivamente ed infine che i legionari al tempo di Vespasiano usavano ancora il gladio e non la spada ma insomma…sono quisquilie;)

D’altro canto ho visto ed imparato alcune cose che non conoscevo: un ritratto in marmo di Vespasiano realizzato trasformando una testa di Nerone ( il Senato aveva decretato la damnatio memoriae di Nerone e quindi nome ed immagini andavano distrutte ) ma non al punto da non riconoscerne i tratti salienti; una grande statua in posa eroica di un personaggio che recentemente è stato riconosciuto come Terenzio Varrone, un altro grande sabino ( come era sabino anche Cicerone ) ed infine materiali votivi provenienti dai santuari Sabini.


Tra le divinità Sabine la più originale è senz’altro Vacuna ( da vacuus= vuoto). Vacuna era la dea che colmava i vuoti, le perdite, le assenze. Il vuoto di attività dei contadini nei mesi invernali, il vuoto dell’attesa o dell’aspirazione di qualcosa, il vuoto di una separazione, di una partenza, provvisoria o definitiva che fosse.


Penso che ai Romani ‘sta dea Vacuna non stesse molto simpatica. La veneravano, la temevano ma piano piano le cambiarono nome, identificandola con la Vittoria.


Qui vicino, non distante da Tivoli c’era un santuario di Vacuna. Ne parla anche Orazio che aveva una sua villa rustica a Licenza ( quella con la fonte Bandusia). Orazio dice che è in rovina già ai suoi tempi e proprio questo sito è legato a Vespasiano, per una grande epigrafe, frammentaria ma leggibilissima della quale nella mostra è esposta una copia in gesso.


Dice la guida “ scommetto che nessuno di voi sa dove si trova l’originale. “Ed io “ ehm, glielo dico io, è murato a fianco dell’ingresso del Castello di Roccagiovine, l’ho visto non più di 15 giorni fa!” hehe


Dopodiché ho preferito lasciare il gruppo e girare per i cavoli miei per non mettere in crisi la graziosa archeologa;)


Ad ogni modo quell’epigrafe  è davvero importante per confermare il sincretismo tra Vacuna e Victoria in quanto nell’epigrafe Vespasiano afferma di aver restaurato il tempio di Victoria mentre di Vacuna, non si parla più.


Comunque Vespasiano è in mostra anche a Roma, fino a gennaio:
http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Arte.-Divus-Vespasianus-Roma-ricorda-il-grande-imperatore-della-dinastia-Flavia.html


mercoledì 18 novembre 2009

Sabina romana, terra mia

Veduta dei monti Cornicolani dalle pendici del Lucretile
in primo piano Palombara sabina con Catello Savelli, il più grande castello del Lazio. A sinistra i due colli di Montecelio, al centro il rilievo del Colle, a dx le propaggini di Poggio Cesi.


Il Fantastico Pozzo del Merro, una delle più profonde doline del mondo, a S.Angelo Romano
http://www.palombarese.it/merro.htm



sabato 14 novembre 2009

 


Tracce...




Buongiorno. Sono raffreddato ma che dormita!


 


 


Giovedì sera parlavo con un amico riguardo agli archivi, alle memorie, ai supporti digitali, cartacei e di ogni altro tipo atti a conservare la memoria.
Da quando l'uomo ha cominciato ad avere il desiderio ( o l'esigenza ) di conservare la propria memoria sono stati davvero tanti i supporti cui l'ha affidata. Alcuni, peraltro con uno strano destino: le tavolette di Cnosso e di Pilo che usavano i Micenei erano di argilla non cotta e contenevano per lo più archivi e conti annuali. Verosimilmente alla fine del'anno un riassunto di tali archivi veniva riportato su un supporto più durevole, come la pergamena mentre le tavolette venivano sciolte e riutilizzate.
Ma i palazzi micenei vennero distrutti col fuoco, le tavolette d'argilla finirono cotte, indurite, consegnate all'eternità mentre le pergamene bruciarono, vedi un po'.
Oggi abbiamo a disposizione una infinità di supporti cui affidare i nostri conti, la nostra storia, i nostri pensieri.
Ma quanto dureranno?
Beh paradossalmente volendo avere la sicurezza che dureranno almeno 5000 anni dovremmo scrivere sui papiri egiziani, andremmo sul sicuro!
Ma noi abbiamo " anche " questo mezzo, la memoria digitale.
E a proposito di memoria digitale mi è venuto in mente il blog di Lorenza-malika che è rimasta  nel cuore di molti di noi.
Lorenza è morta da tre anni ma il suo blog vive ancora e forse vivrà in eterno o almeno fino a quando ci sarà internet, chissà.
Ed il suo non è un caso isolato. Con il passare degli anni chissà quanti profili e pensieri ed immagini ci saranno nel Web, di persone che non ci sono più sia perché si sono stancate, sia perché...sono proprio andate.
G. si è incuriosito, ha voluto il link del blog che è questo

http://pilloledirelax.splinder.com/

Ier sera, poi, mi ha chiamato dicendomi " sai stamattina ne ho parlato alla radio, se ti va di riascoltare la trasmissione eccoti il link"

Dura oltre mezz'ora ma a me è piaciuta, sia per il tema trattato, con vari interventi tra cui quello del mio amico, sia perché il conduttore, Nicoletti,  lo ascolto volentieri.
E poi è stata un'occasione per ricordare Lorenza, che era davvero una personcina speciale.


Ciao Lorenza:)


 

mercoledì 4 novembre 2009


Mastering the Art of French Cooking



Sono uscito dal lavoro un po' prima delle 18.00. Pioveva ( proprio come adesso ) e non mi andava di tornare a casa.
Ho chiamato mia moglie

 " dove sei?" 
" al Planet -risponde- , ho portato TUA figlia a vedere Amore 14! ".
" ah e ci vai anche tu?" 
" see, mi ci vedi? eppoi ho 50 compiti da correggere! Torni tu a prenderla alle 20.30?"
" ma no dai, ti raggiungo, andiamo a vedere un film anche noi"

Così siamo andati al cinema e mi sono imbattuto in questo film.
Ah, intendiamoci, non credo sia un film che passerà alla storia del cinema. Però è un prodotto onesto, ben confezionati e ben interpretato da Meryl Streep e Stanley Tucci oltre che dalla protagonista giovane e quello che interpreta il marito ( i nomi, non me li ricordo).
Interessante perché parla ( anche ) del mondo dei blog e di come, tenendo un blog si possa trovare un equilibrio, una soddisfazione, a volte persino una buona opportunità di uscire da una vita altrimenti monotona e ripetitiva.
Un po' di condimento, insomma.
Parlo di condimento perché la storia ha a che fare con il cibo si dipana in due vite parallele ma separate dal tempo: una giovane americana aspirante scrittrice che nella vita fa l'addetta ad un call center dove telefona gente quantomeno incazzata ( siamo nel 2002, il crollo delle Twin Towers ha scosso l'America) ed una non più giovane signora americana al seguito di un marito addetto culturale in varie ambasciate, con la carriera del gambero, però iniziata a Parigi e finita ad Oslo, a cavallo tra gli anni 40 ed i 50.
L'americana a Parigi, dopo varie peripezie ( non ultima quella che il marito cade sotto la lente del maccartismo e quindi, nel secondo dopoguerra la sua carriera ne risente in negativo), riesce a coronare il suo sogno di scrivere un libro per spiegare la cucina francese alle americane " che non hanno un cuoco". Ha successo, diventa famosa anche in tv e dopo tanti anni diventa l'idolo della giovane, che decide di fare un blog, cucinando e raccontando, in un anno, le oltre 500 ricette francesi della prima. Così si legano, a distanza, i destini di Julie e di Julia.
Come finisce?
Finisce bene. il blog ha successo, diventa un libro e così anche la giovane diventa scrittrice. Il libro diventa poi un film. Questo film.

Quando aprii questo blog  ( in realtà è il mio terzo blog ma gli altri due erano stati del tutto anonimi salvo che per poche persone) avevo pensato di chiamarlo " uscita di sicurezza ". Ma richiamava troppo Ignazio Silone e lasciai pendere. Però era così che l'intendevo, come una uscita di sicurezza.
Intendiamoci a me piace la vita che ho. Penso di essere stato fortunato e mi piace anche il mio lavoro. Tanto.
Però a volte torno a casa stanco e mi piace scrivere qualcosa che sia disgiunto dalla rigida osservanza della forma, delle leggi, dei regolamenti, del linguaggio burocratico. Scrivere quello che mi va, come mi va, senza rileggere, senza confrontare, senza la preoccupazione che quello che scrivo -e firmo- possa produrre effetti positivi o negativi sulla vita delle persone.
Desiderio di leggerezza, insomma. E del puro piacere di sapere che qualcuno lo leggerà con lo stesso spirito con cui io lo scrivo.
In un libro interessantissimo " emigranti digitali " il mio buon amico G L. scrive, tra l'altro, che la comparsa di Facebook e di Twitter sta ripulendo il mondo dei blog dai ragazzini e che quindi la qualità media dei bloggers sta migliorando.
"Oddio, ho pensato, non è che mi toccherà a stare attento a quel che scrivo anche qui?"
Noooooooo, per piacere!:)

domenica 1 novembre 2009



Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare
nei luoghi dove una volta
giocavamo.

Kahlil Gibran "Self-Portrait"