lunedì 14 maggio 2007


Guarda la neve che imbianca
tutto il Soratte e gli alberi che gemono al suo peso,
i fiumi rappresi nella morsa del gelo.
Sciogli questo freddo, Taliarco,
e legna, legna aggiungi al focolare
Poi senza misura versa vino vecchio da un anfora sabina.
Lascia il resto agli dei: quando placano
sul mare in burrasca la furia dei venti,
non trema più nemmeno un cipresso,
un frassino cadente.
Smettila di chiederti cosa sarà domani,
e qualunque giorno la fortuna ti conceda
segnalo tra gli utili. Se ancora lontana
è la vecchiaia fastidiosa
dalla tua verde età, non disprezzare, ragazzo,
gli amori teneri e le danze. Ora ti chiamano
l'arena, le piazze e i sussurri lievi
di un convegno alla sera,
il riso soffocato che ti rivela l'angolo
segreto dove si nasconde il tuo amore,
il pegno strappato da un braccio
o da un dito che resiste appena
.


Q. Orazio Flacco, a Taliarco


Lo so, è primavera e in più oggi faceva così caldo...ma a me è venuta in mente questa. Sarà che l'ha scritta un poeta che mi è tanto caro, sarà che parla della mia terra sabina, sarà che parla da una terra di mezzo, sospesa tra il ricordo della giovinezza ancora vivo e la paura della vecchiaia che avanza...sarà...

6 commenti:

StellaCeleste ha detto...

FELICE WE
Stellina

StellaCeleste ha detto...

FELICE WE
Stellina

missi ha detto...

...sarà ... che la vita è un acquerello, milioni le tonalità. Il pittore, un gran maestro, decora di tanto in tanto con qualche goccia di felicità... ;)
Un bacio Caio :)

missi ha detto...

...sarà ... che la vita è un acquerello, milioni le tonalità. Il pittore, un gran maestro, decora di tanto in tanto con qualche goccia di felicità... ;)
Un bacio Caio :)

caiovibullio ha detto...

Stella celeste, ben rivista:) Magati uno di questi anni ci incontreremo, nella tua Catania o nella mia Acireale:)

caiovibullio ha detto...

Missi, è un periodo un po' avaro di sorrisi, per me e quindi quello che mi dai tu, e che mi susciti è così bello:)