giovedì 9 febbraio 2006

Emigrants: From Sep 1918-Jan 1919: Philadelphia, PA

Contributed for use in USGenWeb Archives by Herbert Hart.
  hdh30@worldnet.att.net


Prior to 1914 there was little need for a passport in order to arrive or
leave the United States.  With the entry of the U.S. into World War I, it
became apparent that the country must protect itself from foreign agents.
As of 26 July 1917, passports were required.  By the Act of May 22, 1918,
foreigners wishing to leave the country were required to file an "Alien's
Application for Permission to Depart from the United States" As the war drew
to a close many persons chose to return to their native land.  For the
fiscal year ending 30 June 1919, 10,730 applications were received at
Philadelphia.
ARLO  ITALY NO




2458 MARUCCI SANTE  ITALY NO

1750 MARVASO GIROLAMO  ITALY NO

1113 MARZULLO SALVATORE  Italy NO

1141 MASCELLINO LUCIANO  Italy NO

2036 MASCI SABATINO  ITALY NO

2465 MASCIULLO CAMILLO  ITALY NO

2002 MASINI ALFONSO  ITALY NO

2047 MASSI SAVERIO  ITALY YES

283 MASSIMENO DOMENICO  ITALY YES

561 MASTRANGELO FRANCESCO  ITALY UNDECIDED

1660 MASTROCOLA FIORE  ITALY YES

1527 MASTROCOLA PIETRO   ITALY MAYBE


E' incredibile come navigando sul web si possano trovare le informazioni più strane. Tempo fa, digitavo distrattamente il mio nome su google per vedere se mi trovavo da qualche parte e con somma meraviglia l'ho trovato in questo sito americano. Pensavo ovviamente ad una semplice omonimia invece ho capito che uno dei nomi in elenco era mio nonno, emigrato in America nel 14 e tornato nel 19.  Ho ripensato ai racconti che mi faceva, di quegli anni. Non ci era andato per soldi ma per spirito d'avventura e soprattutto per sfuggire alla guerra, che gli ripugnava. Dopo essersi fatto 2 anni di leva in Italia l'avevano richiamato e mandato a conquistare la Libia, dove aveva passato altri 2 anni. La guerra quindi non è che gli ripugnasse in astratto. L'aveva vissuta e ne era rimasto disgustato. Del resto, era una guerra strana. Loro avevano  fucili moderni, i cannoni persino l'aviazione. di giorno quindi non c'era paragone nei rapporti di forza coi Mamelucchi, armati per lo più di vecchi fucili e persino di lance e scudi di pelle di cammello. Ne aveva uccisi alcuni e non gli era piaciuto farlo. Ma la notte no. La notte quelli facevano guerriglia, rapivano gli italiani, li torturavano in modi orribili. E questo era successo al suo migliore amico, Virginio, che lui stesso aveva ritrovato tre giorni dopo, letteralmente fatto a pezzi mentre era ancora vivo. E quando ne parlava...piangeva. E' strano come le cose si ripetano, a distanza di anni...l'afghanistan, l'iraq...quasi la stessa situazione: nessuna difficoltà a vincere la guerra sul campo e di contro l'impossibilità di controllare un territorio praticamente sconosciuto e per molti versi socialmente e politicamente incomprensibile.Quando  si accorse che si stava profilando all'orizzonte un'altra guerra, decise che si era rotto le palle e che non l'avrebbe fatta. Se ne andò a costruire grattacieli a NY e tornò a guerra finita, nel 19. Conobbe poi mia nonna, nel 20 si sposarono nacquero mio zio, poi mio padre, poi zia L. infine, nel 29 le due gemelle... 54 anni di matrimonio felice.  Ma questa è un'altra storia.

Nessun commento: