domenica 16 settembre 2007

dedicato a Poggio Cesi



Oggi pomeriggio sono uscito con lo scooter, avevo voglia di fare una passeggiata, prima di mettermi un po' a lavorare. Così sono andato in giro, senza meta, prima in città, poi verso Tivoli.


Senonché tornando da Tivoli ho visto che bruciava Poggio Cesi allora sono salito fino a Montecelio, per vedere come andava. I pompieri avevano chiuso la strada che va a Sant'Angelo Romano passando per il Poggio ( giustamente) ma dalle pendici di Montecelio si vedeva benissimo il fuoco, alimentato dal vento notevole e la sua opera di distruzione.


Ogni anno ci provano, maledetti, e ormai il versante che guarda Roma è brullo e spoglio. Qualche anno fa, anche a causa degli incendi, è morto l'immenso albero che dominava la sella tra i colli e tutto il panorama.


" 'U ciuciupicchiu" nel dialetto di Montecelio e Sant'Angelo. " bagolaro" in italiano " celtis australis" il suo nome latino. Un albero così grande ed antico che i Principi Cesi, signori di Montecelio, Sant'Angelo e tanti altri feudi qui intorno l'avevano messo nel loro stemma.


Speriamo che le fiamme non abbiano aggredito il versante nord dove è la foresta che degrada verso la valle dove si trova il cenote più profondo e misterioso del mondo, il " pozzo del Merro"


Il Poggio è l'unico dei Monti Cornicolani a non essere più abitato. E' una riserva di oltre 400 ettari di proprietà di un'unica famiglia , quella di Anacleto Gianni che fu anche presidente della Roma e che riposa, insieme alla moglie Elena, in una chiesetta solitaria dove molti scelgono di sposarsi, per la bellezza del luogo e la pace che trasmette all'anima.


Anticamente c'era un paese in cima a Poggio Cesi, venne abbandonato nel ME e mai più abitato. In mezzo al bosco si vedono ancora le rovine. E ci sono rovine di bellissime ville romane, dei terrazzamenti megalitici attribuiti agli antichi Pelasgi e non abbastanza studiati e tanti animali, altrove abbastanza rari, come l'istrice.


Il più illustre proprietario del Poggio gli ha dato anche il nome: Federico Cesi, Marchese di Montecelio, Duca di Acquasparta, Principe di San Polo, fondatore della Accademia dei Lincei, amico e protettore di Galileo Galilei



A Federico Cesi appartenne anche il Castello di Marco Simone, a Guidonia, che adesso è la casa di Laura Biagiotti e la sede più prestigiosa della sue attività.



Negli anni 80 l'UNICEM tentò di aggredire Poggio Cesi, per estrarre il calcare con cui fare il cemento e c'era quasi riuscita, realizzando intanto la strada per i camion e le ruspe. Facemmo un casino della madonna: raccolte di firme, marce, sit-in, articoli sui giornali, appelli a tutti quelli che potevano decidere o influenzare le decisioni. alla fine la spuntammo, la cava non si fece. Però, guarda caso, da allora quasi ogni anno il fuoco ricompare.





 


questa foto non mi è venuta bene, ero seduto sulla moto ma rende l'idea di come fosse violento il fuoco. Domani voglio andare a vedere se ha scavalcato il versante del bosco, spero di no. c'erano gli elicotteri e molti pompieri, assieme alla protezione civile e alle guardie venatorie.


Le passeggiate a Poggio Cesi appartengono all'anima di tutti noi che viviamo lì intorno. Ci si va per diletto, per asparagi, per funghi ( io, quando si poteva ancora, ci andavo anche a caccia ma è acqua passata;) ) Speriamo che si conservi bene anche per le generazioni future.

9 commenti:

alidada ha detto...

speriamo che il fuoco non abbia fatto troppi danni...
Ciao Caio .buona serata

alidada ha detto...

speriamo che il fuoco non abbia fatto troppi danni...
Ciao Caio .buona serata

caiovibullio ha detto...

eh, Alidada, purtroppo ne ha fatti: il fuoco ha preso anche parte del bosco. Poi sono arrivati i Canadair e l'hanno domato. In paese si dice che il fuoco è sfuggito a un contadino ma non è sicuro. Ciao, ben rivista.:)

utente anonimo ha detto...

non rompete le scatole x il fuoco penzate ai bambini che muorononegli ospedali italiani per trapianti che non sono effettuati x mancanza di organi no alle piante che bruciano

utente anonimo ha detto...

apperò!

caiovibullio ha detto...

Caro utente anonimo, non so chi tu sia né perché tu ce l'abbia cogli alberi. Ma vorrei farti presente che il giorno in cui non ci fossero più alberi difficilmente ci sarebbero bambini o quantomeno...non starebbero affatto bene.

Anonimo ha detto...

è un posto meraviglioso...spero veramente che si conservi intatto

Unknown ha detto...

Che commento idiota... Ma che c'entra, deficiente

Unknown ha detto...

Di chi è oggi la tenuta? Sarebbe bello riuscire a farla rivivere in qualche modo...