domenica 14 settembre 2008

" 'ffacciate alla finestra, o ricciolona,


damme 'na goccia d'acqua se ce ll'hai,


se non me la vòi dà, padrona sei"


stornello monticellese




Ier sera sono andato a portare il regalo a due cari amici di famiglia che oggi festeggiano i 50 anni di matrimonio. Mi fa sempre piacere salire su al Borgo  e risentire la freschezza ed il profumo delle antiche case di pietra che un tempo hanno visto tante generazioni di Monticellesi, poi si sono quasi del tutto svuotate e adesso sono per metà e passa dimora di gente nuova, venuta da lontano e che pure...ha ridato loro uno scopo e nuova vita. Faceva fresco e nemmeno mi è stato pesante salire i passa duecento scalini di dislivello tra casa mia, costruita alla fine dell'800 nella parte nuova del paese, fin dentro le mura, dove si accede da un piccolo e bassissimo tunnel ( ah quante volte ci ho sbattuto la testa da ragazzo!) chiamato Cattabòscio (Sic, poi ve lo spiego hehe).


I miei amici hanno ristrutturato ed abbellito una casa su due piani, proprio di fronte all'edicola della Madonna del Buon Consiglio e adesso ci vivono, con una figlia, il marito ed i nipoti.


Balconi e finestre fioriti, affacciati da un lato sulla stradina del borgo, dall'altro sul vasto panorama che spazia dal monte Lucretile ai monti di Tivoli, ai Castelli romani e a destra la piana, fino al mare.


Dentro casa un'aria serena di festa, come si conviene a due che hanno raggiunto insieme questo importante traguardo, crescendo, tra l'altro, quattro figli.


Stavamo prendendo insieme dei dolcetti e una bibita quando fuori la porta si è sentito un trambusto, hanno bussato e...


...e per strada c'erano decine di amici vocianti e sorridenti che hanno invitato la sposa ad affacciarsi perché...perché dovevano dedicarle gli stornelli!


Gli stornelli accompagnati dal tamburello ( così come la " poèta" in ottava rima ) fanno parte delle tradizioni di questa area centro-meridionale. Tradizioni che (purtroppo) stanno ormai tramontando assieme a quella che è stata la cultura contadina.


Era tanto che non assistevo ad una cosa così e devo dire che mi sono divertito tantissimo ad ascoltare il ritmo dei tamburelli, l'allegria delle canzoni ( alcune ammiccanti, altre tenere e romantiche altre ancora ironiche e sfottenti ).


Poi sono comparse crostate, ciambelline, dolcetti paesani e tanto vino e l'atmosfera si è scaldata ancora di più.


Così mentre la festa andava avanti per strada e contagiava un po' tutti, anche i numerosi rumeni del vicinato, ho tirato fuori il palmare ed ho registrato un po' di stornelli, contando di trascriverli e magari di pubblicarne qualcuno.


Intanto, beccatevi qualche foto del paese e dei suoi costumi;)









11 commenti:

ladolcetempesta ha detto...

caio io dico sempre d'esser fortunata
e non invidio per principuo
ma son sicura che e stata una bella fortuna poter rvivere questa esperienza credo che ti abbia trasportato come dentro un film di rugantino

ora aspettiamo gli stornelli
:-)
grazie di averne condiviso
con noi questa bella l'esperienza
duecento e passa scalini?? emmm
io li avrei fatti con fatica :-))

dolcegiorno

utente anonimo ha detto...

eggià, dolcetempesta, confesso che per me è stata meglio del pranzo di domenica sera. Bello, per carità, sì ma ho mangiato troppo! ( che novità) un altro stornelletto? beh, vado a memoria, perché non ho avuto tempo di trascrivere tutto ma questo, t'avverto, sarebbe stato meglio scriverlo dellà hehe
Ecco:
Bella bellissima// me sì promessa 'na magnata 'e passera//
ma se no' me 'a vo dà sì padronissima" !

clockclock ha detto...

Cattabòscio??????
spiega un po'...sono curiosa!!

utente anonimo ha detto...

ecco, clok, cerco di essere breve e conciso, come non sono di solito;)
secondo alcuni Cattaboscio viene dal greco Katà ( sotto) e bàino ( io passo)
potrebbe essere. C'è anche un'altra voce curiosa : " Bàrminu" che sarebbe uno spauracchio, tipo " uomo nero"
questo è riconducibile all'ebraico Bar, figlio, aggiunto a Minosse.
Insomma Minosse creatura infernale spauracchio dei grandi e Barinu, figlio di Minosse spauracchio dei bambini. Sarà vero? Boh;)

alidada ha detto...

che belle queste storie di paese! Non credevo che da voi si usassero i tamburelli per la musica...
Mi piacciono le foto, ..specialmente la numero 4.
Buona giornata Caio :-)

caiovibullio ha detto...

la numero 4 eh? ettecredo!!!:)
eh, sì, so che al pari di me ami le tradizioni popolari ed entrambi concordiamo sul fatto che vale la pena conservarne almeno la memoria.
Ciao, ho visto la foto dello specchio, molto bella:)

alidada ha detto...

..e io ho visto le tue foto sul tuo album fotografico :-) .. Belle foto Caio.. Belle foto! :-) Capisciammè :-)

caiovibullio ha detto...

ehhh ma confesso di aver barato un po', le foto sono di 2 anni fa, adesso peso 10 chili in più ed ho 45 capelli bianchi in più, neh;)

alidada ha detto...

infatti quella foto l'avevo già vista due anni fa.. ma l'ho rivista volentieri :-)
Buon fine settimana Caio :-)
smack

alidada ha detto...

buon lunedì Caio :-).. mi manchi, lo sai?

caiovibullio ha detto...

Ioooo? Ma, ma...hai 107 persone nella lista degli amici!;)
Io sono qui, Alidada, ci scambiamo saluti, commenti, qualche mail. Tempo permettendo. Tempo permettendo magari uno di questi anni riusciremo persino ad incontrarci, chissà;)
Ti mando un bacio in questa notte insonne. Ah, il caffè a mezzanotte...ma più!:)