domenica 16 novembre 2008

In ricordo di Anna P.




L’ho appreso stamane, leggendo il giornale. Non volevo crederci ma c’era la foto, eri proprio tu, Anna. Così te ne sei andata, la più bella e simpatica della classe. Dopo il liceo non ti avevo più vista, per trent’anni. Poi quel giorno in chiesa per caso, ho sentito  una voce inconfondibile. Mi sono girato ed eri tu. Da bella ragazza ti eri fatta una bella signora ma avevi sempre quell’aria spavalda per la quale ti avevamo soprannominata Camilla, come la guerriera dell’Eneide. Abbiamo parlato un po’ di noi, di ciò che ci era capitato in trent’anni, dei figli, della vita. Ripromettendoci di rivederci, ogni tanto. Ma così non è stato. Però talvolta leggevo i tuoi articoli, sempre vivaci, spesso battaglieri. E pensavo sorridendo che sì, eri sempre la solita Camilla. Sul giornale c’era scritto che desideravi essere ricordata come una rompiscatole. E molti ti ricorderanno così. Io ricorderò il tuo viso bello ed intelligente ed il tuo spirito allegro e vivace.


Addio, Anna

2 commenti:

harmel ha detto...

beh..diciamo che questa è stata una domenica molto particolare ! :-(

caiovibullio ha detto...

altroché, accidenti. Adesso mi ha telefonato mio cugino. Poco fa è morto il marito di zia Lucia. Era anziano, ce l'aspettavamo. Ma per la miseria, quando finisce quest'anno?