giovedì 28 gennaio 2010

Di una giornata un po' così...




Stamane sono uscito tardi di casa. Volutamente.
Avevo deciso di fare il minimo indispensabile e poi, nel pomeriggio, di andarmene in giro per i fatti miei, senza nulla di particolare da fare.
Le premesse c'erano tutte, il cielo sereno, il sole e quel freddo secco che a me piace tanto.
In ufficio tutto ok, mi avevano preparato il contratto che dovevo firmare, la persona che doveva sottoscriverlo con me è arrivata per tempo, poi ho guardato le carte più urgenti e sono andato a festeggiare mia cugina che, andata in pensione a gennaio, ha fatto una festicciola.
 Sono stato poco in realtà. Poi, siccome lì vicino c'è un asilo nido privato ho pensato che valeva la pena fare un'ispezione, considerate le cose che si sono viste e sentite in tv nei mesi scorsi.
Ne sono uscito davvero soddisfatto. Ho trovato un ambiente pulito, caldo, confortevole sotto ogni punto di vista. Il personale tutto al proprio posto, i bambini sereni. Alcuni giocavano con le operatrici, un paio dormivano nell'angolo del riposo, altri si trastullavano tra di loro. Sembrava una scena quasi finta tanto era bella. Eppure era vera, visto che non sapendolo nemmeno io che ci andavo, nessuno poteva averli preavvisati. Ho girato tutti gli ambienti, ho aperto persino il frigo della cucina ma non sono riuscito a trovare nemmeno una nota stonata. E meno male.
Poi  sono andato a parlare con il direttore del distretto sanitario. Roberto è mio amico da una decina d'anni e lo vedo sempre volentieri perché pur essendo un burocrate come me è anche un amante dell'arte, scrive libri ed è un buon conversatore, fermo restando che il più delle volte, quando ci vediamo, ci tocca parlare di lavoro, come oggi. La ASL vuol trasferire uno dei consultori in locali più grandi e confortevoli ed ha chiesto l'aiuto del comune e forse potremo dare una mano, se i miei amministratori vorranno. Si vedrà.
Quando ci siamo salutati mi ha detto " ti vedo allegro, come mai?"
" Embeh -rispondo io - tra 10 minuti stacco il cervello dal lavoro. Se ne riparla domani". Pia illusione, la mia. In quel mentre mi squilla il cellulare, era la funzionaria che si occupa delle tutele.
" Guardi, la cercano dall'ospedale di Tivoli, hanno appena ricoverato la signora xx, deve essere operata d'urgenza ma serve la firma del tutore".
Ecco, il tutore oimè sono io. Di questa signora, di altri 13 interdetti e pure di due minori. E mi tocca andare.
Devo dire che ho trovato subito un parcheggio vicino all'ospedale ( a Tivoli è difficile, i nostri cugini tiburtini hanno la fissa di voler stipare tutti i servizi pubblici dentro la città con il risultato che per quanto abbiano realizzato qualche parcheggio questi sono quasi sempre al completo) ho trovato subito il reparto, ho trovato subito il medico che mi aveva cercato e ho potuto firmare subito le autorizzazioni che mi venivano chieste. Poi, già che c'ero ho pensato di andare a trovare la signora. Una vecchina dai capelli candidi, gli occhi chiari, immobile nel letto  con lo schienale leggermente rialzato. L'ho salutata ma non mi ha nemmeno guardato, fissava il muro dall'altra parte della stanza. Mi sono seduto sul bordo del letto, le ho preso la mano, ho detto qualcosa. Lei rispondeva " sì" ma sono sicuro che non mi capiva. Conosco un po' la sua storia. Ha passato tre quarti della sua vita in una struttura che prima si chiamava manicomio, adesso si chiama RSA ma non credo che per lei sia cambiato molto. Non ha parenti o, se li ha, l'hanno dimenticata. Ed io ero lì a chiedermi se potevo fare qualcosa in più per lei ma non mi veniva in mente niente.
Poi le ho detto " vedrà, l'operazione andrà bene, guarirà" e lei ha detto " sì". " Allora la saluto, ci vediamo tra qualche giorno"..."si". Ma chissà cosa pensava. E soprattutto, cosa vorrà dire per lei la parola "guarire"?
Ho sceso le scale del terzo piano quasi correndo, volevo allontanarmi da lì.
Si erano fatte le 16.00 ed avevo come un groppo in gola.
Tornando a casa mi sono fermato davanti al santuario di Quintiliolo, dove mi sono sposato. C'era ancora un bel sole. Ho parcheggiato la macchina e mi sono seduto a guardare la cascata, proprio di fronte, dall'altra parte del vallone. L'acqua spumeggiava cadendo ed il rumore mi arrivava a tratti forte, a tratti come un ronzio.
Ho fumato una sigaretta, poi sono venuto via.



14 commenti:

utente anonimo ha detto...

Le coeur a ses raisons que la raison ne connait pas..

harmel ha detto...

Caio
che Dio ti benedica!:-)

caiovibullio ha detto...

C'est vrai, mon ami ( amie?) inconnu ( inconnue? uhm..).
Il y en a bien de raisons qui apartiennent au coeur seulement.
Ah, je ne voudrais pas dans mon blog des contributions anonymes mais...fait rien. Merci beaucoup

caiovibullio ha detto...

Harmè ma io lo so che andrò in Paradiso tutto biancovestito, con il giglio in mano e cantando, tra schiere di cherubini e serafini;)

utente anonimo ha detto...

:-) Era come se m'avessi portato con te.. son venuta anch'io controllare quell'asilo nido e a giocare con i bambini.. sono stata con te e ho accarezzato la mano di quella vecchietta.. m'è piaciuto persino star con te ad perdermi osservando la cascata.. e tu che fai??? Ti metti a fumare??? Naaaaaaaaaaaaaaaa..... ma mi rovini la poesia così.. :P

Buongiorno gentil messere :-)

Gabbianob.

caiovibullio ha detto...

Eh, cara, intanto grazie per l'apprezzamento ma, come vedi, nessuno è esente da vizi. Quello del fumo poi è un vizio stupido, costoso e dannoso, me ne rendo conto ma...adesso è così.
Ed avevo smesso, nel 95, per 5 anni di seguito non ho fumato, fino al 2000. Poi ci sono ricaduto, proprio come fanno, ahimé, alcuni dei miei utenti tossicodipendenti.
Buona giornata:)

albafucens ha detto...

ho letto com molto piacere questo tuoi attimi di vita vissuta, e nonostante qualche imprevisto devo dire che è stata una bella giornata con un finale magico e spettacolare

e il paradiso te lo meriti sul serio..

e poi guarda ero sloggata e sono andata ad identificarmi.. dopo aver letto,
ne so qualcosa di utenti anonimi.. .

un caro saluto

iolosoxchecero ha detto...

carissimo, tra tutte le belle cose che hai raccontato, mi piace soffermarmi sulla vecchina dai capelli candidi. Perché i bambini sono il futuro. Per questa vecchina in particolare, c'è un passato di grande dolore, emarginazione e solitudine e un presente che è riassumibile in un "distratto sì". E' ecomiabile ciò che fai. Ci vuole molto buon cuore e molto "coraggio" perché di solito il male o il brutto della vita o anche solo la parte triste, vengono scacciati via, quantomeno allontanati dagli occhi (come si dice? lontano dagli occhi...). P.S. ma dove si trova questo Santuario che io sono di Roma e non lo conosco???

caiovibullio ha detto...

Eh, iolosoxchecero, quel che è paradossale, ai nostri tempi, è che magari giriamo tutto il mondo e poi non conosciamo cose che invece sono dietro l'angolo.
Il Santuario di Quintiliolo è appena fuori Tivoli direzione nord ovest, sulla strada che da Tivoli scende a La Botte, che una volta era territorio tiburtino ma dal 1937 appartiene a Guidonia. Esso venne eretto sulla grande piattaforma di sostruzione della villa Quintilio Varo, da qui il toponimo: Quintiliolo.
Varo era anche proprietario di un grande latifondo nella valle dell'Aniene, a monte di Tivoli ed anche qui c'è un paese che ne porta il ricordo nel nome: Vicovaro. Egli era talmente ricco che il pavimento della sua villa era fatto di un marmo usato una sola volta in tutto l'impero, il cd marmo quintilino. Di questo marmo non si sa nemmeno dove fossero le cave che, appunto, non sono state mai trovate. Io ho visto a Londra, al Victoria and Albert Museum due tavoli il cui piano è stato fatto con questo marmo proveniente da Quintiliolo e, devo dire che personalmente ne possiedo un pezzettino di cm 2 x3 ma...shhh.
Tuttavia Quintilio Varo è tristemente famoso nella storia romana perché nel settembre del 9 d.C. si fece sorprendere da Arminio, principe dei Germani, nella foresta di Teutoburgo. Le sue tre legioni vennero sterminate lungo un sentiero di quasi 30 km ed egli stesso si suicidò. Fu una perdita irreparabile ( quella delle legioni ché i generali-politici romani spesso non valevano un fico secco) che fermò per sempre l'espansione romana in nord europa. Si narra che Augusto, appresa la notizia non ci dormì per mesi e di notte vagava per il palazzo invocando " Vare, Vare, redde legiones meas"
Anni dopo egli inviò il nipote Druso a capo di una spedizione che poté recuperare almeno le insegne delle tre legioni distrutte e questo avvenimento fu celebrato anche con l'emissione di una moneta ( signis receptis de victis Germanis) ma probabilmente più che con una vittoria le insegne furono recuperate con il denaro.
Pochi anni fa un cercatore della domenica, con il metal detector ,ha individuato il luogo dove furono sterminati i Romani e da allora sono in corso scavi che restituiscono molti materiali.
Nel Santuario di Quintiliolo viene venerata una madonna del '200 cui i Tiburtini sono molto devoti. Pochi anni fa essa venne rubata e rimase nascosta per un lungo periodo. Poi fu recuperata.
Ecco, credo di essere stato esauriente!;)
 Mi raccomando però, manda un euro per la Pro Loco tiburtina :)

caiovibullio ha detto...

Cara alba, non so se merito il paradiso ma soprattutto, non sono sicuro di volerci andare! hehehe, ansai che noia!:)
C'è un sonetto di G. Gioacchino Belli che descrive il paradiso a suo modo di vedere ed è davvero esilarante!;)
Però siccome è anche assai sboccacciato non lo posto. Tanto se vuoi, lo trovi in rete;)
I commenti anonimi sono un male inevitabile. Però se sono spiritosi e leggeri male non fanno. Inoltre ricordati che l'anonimato sul web non è mai completamente tale. Gli Ip sono tracciabili da parte di chi ha un minimo di esperienza e chi ne ha tanta, come L'escopost o la Finanza, rintraccia tutti.
Buona serata:)

harmel ha detto...

ahh
bene
quindi non ci vorresti andare in Paradiso eh?

E c'hai ragione
tutti li santi giorni a cantare salmi!!
alla fine te vengono due salmoni così!!!!:-))

facciamo qualche annettoin purgatorio va!!:-)

buona serata

iolosoxchecero ha detto...

ma sei un pozzo di scienza! Hai presente le audio-guide??? Mi hai incuriosita sia con la storia del marmo pregiato e delle cave mai più scoperte che con quella dei toponimi (capirai, io sulle parole mi intreccio ben volentieri!). Urge tappa al Santuario. Ma prima mi documento un po'. Grazieeeeeeeee 

caiovibullio ha detto...

Cara Harmel, l'inferno che preferisco immaginatelo come la Grotta Giusti a Monsummano Terme;)
Anzi nella grotta Giusti ci sono nello stesso tempi Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Se poi ti porti la compagnia giusta allora vale la pena di starci a lungo assai;)
Oggi vado di corsa, stasera mi dedicherò agli amici splinderiani. Ciao:)

caiovibullio ha detto...

E ciao anche a te, iolosoxchecero ( a te te devo da cambià nome, aspettatelo!)
Beh, Tivoli è Tivoli ed è città da 33 secoli, 5 più di Roma;) I tiburtini " cotti 'n fronte" hanno anche un sacco di difetti ma vivono in un posto assai bello:).
Guidonia Montecelio è comune più grande e popoloso ed abbiamo una tradizione scientifica aeronautica di tutto rispetto ma in quanto ad arte, non possiamo competere;)
A stasera:)