giovedì 11 febbraio 2010

 

Lista di divorzio...
sive
Maxima debetur puero reverentia




Ieri mattina ho partecipato ad un convegno, organizzato per fare il punto sui primi 3 anni di attività dei


Centri per la famiglia


Realizzati a vantaggio dei Comuni del Distretto Socio Sanitario.


Si tratta di due centri per il sostegno ai genitori e ai figli finalizzati a:



  • coinvolgere attivamente le famiglie nell'elaborazione di nuove attività e strategie per affrontare i problemi legati al ruolo genitoriale

  • potenziare le competenze genitoriali con interventi educativi anche a domicilio

  • sostenere la maternità

  • offrire spazi di prevenzione e mediazione a minori adolescenti, operatori e insegnanti delle scuole del territorio per contrastare la dispersione scolastica 

  •  creare uno "spazio protetto" per gli incontri tra minori e genitori non affidatari disposti dall'Autorità Giudiziaria.


Le attività per la realizzazione del servizio comprendono:



  • interventi specialistici di counseling sociale, educativo e psicologico facilitatori di processi di riacquisizione di competenze evolutive e risolutive di problemi a favore della famiglia;

  • interventi educativi domiciliari a favore di minori;

  • incontri formativi aventi ad oggetto i diritti nel settore della maternità e paternità responsabile e del diritto di famiglia in generale;

  • interventi di sostegno alla donna nella fase della scelta della maternità;

  • attività di formazione sui compiti di cura, accudimento e su competenze pedagogiche;

  • attività di supporto nella gestione delle relazioni;

  • creare nuovi momenti di incontro e scambio tra i genitori, insegnanti e alunni;

  • attività di informazione su temi e argomenti considerati “a rischio”, in un’ottica di prevenzione primaria;

  • realizzazione di incontri tra genitori non affidatari e figli in forma protetta nei casi in cui l’Autorità Giudiziaria, per le dinamiche gravemente conflittuali interne al nucleo familiare, abbia disposto che avvengano con il controllo e il sostegno di operatori specializzati;

  • supporto al mantenimento e alla ricostruzione della relazione con il genitore non affidatario;

  • supporto alla costruzione della relazione con un genitore mai conosciuto per un riconoscimento tardivo o per vicende familiari particolarmente complesse.


Chi può accedere


Tutti i cittadini residenti nei Comuni del distretto socio - sanitario ASL Roma G/2
il servizio è gratuito.

Considerato che eravamo partiti da zero e che il territorio distrettuale è così vasto che va dal confine con Roma a quello con la provincia
di Rieti si può dire che è stata una scommessa vinta, per i risultati positivi riconosciuti da tutti i partecipanti: amministratori, utenti, operatori sociali, dirigenti scolastici, associazioni e cooperative del terzo settore.
Nel mio intervento non ho parlato degli aspetti tecnico-amministrativi. Questo l'aveva già fatto bene il mio vice, cui da alcuni anni ho affidato il coordinamento dell'Ufficio di Piano di zona del sociale.
Invece ho svolto alcune riflessioni su quello che considero il compito primario delle istituzioni nei confronti del sociale.

C'è una grande Nazione, gli Stati Uniti d'America, che ha posto tra i diritti Costituzionali la " Ricerca della felicità" (The Pursuit of Happiness).
E Muccino, furbescamente, ci ha fatto il suo film, di un certo successo.
Personalmente trovo bello ma anche un po' pretenzioso che lo Stato si occupi della "felicità" dei cittadini.
La felicità è così personale, a volte così indefinibile, a volte così leggera. Tanto leggera che incredibilmente, una volta raggiunta...qualcuno non la regge.
Invece vedrei bene, anche nella nostra Costituzione, il Diritto alla Serenità. Che a mio giudizio discende da cose assai più concrete.
Ah, intendiamoci, i nostri diritti costituzionali teoricamente dovrebbero assicurare la serenità:
tra diritti assoluti, diritti relativi e diritti funzionali gli individui ( e le famiglie) non dovrebbero avere alcun problema.
Sfortunatamente non è così e lo sa bene chi opera nel sociale.
Il diritto al lavoro è compromesso, anche a causa della crisi. Il diritto alla salute, una volta orgoglio del sistema italiano si sta affievolendo tra ritardi inefficienze, scandali e tickets vari. Il diritto all'istruzione tende a diventare una faccenda per ricchi. E temo che il diritto di espressione, la possibilità almeno, per chi sta male, di far sentire la propria voce, si stia perdendo seppellito sotto la congerie delle futilità televisive.
Da alcuni anni le famiglie italiane sono in crisi. E durano di meno. Si rompono, per svariati motivi poi magari si ricompongono in forme nuove, come in un caleidoscopio. Sarà l'evolversi dei tempi e non è detto che se due si accorgono di essersi sbagliati sia un errore separarsi. Anzi, forse è la cosa migliore.
Fatto è che questa minore durata delle famiglie tradizionali e l'aumento delle famiglie non tradizionali apre nuovi scenari ed importanti problemi.
Leggevo ier sera sulle News che è stata inventata la cosidetta " lista di divorzio".
Di stacco una cosa così fa quasi ridere.
"Oibò, la lista di divorzio ma guarda tu che s'inventano..."
Invece è una cosa seria, altroché.
Quando c'è una separazione uno dei coniugi deve lasciare l'abitazione. Questo succede nel 99% dei casi. E sono cavoli amari.
In due, in tre, in quattro si condividono quasi tutti i beni e le spese primarie: l'abitazione, le bollette ma anche il letto i mobili, le pentole le stoviglie...Se si rimane soli, si perde quasi tutto.
Chi esce di casa oltre a dover elaborare comunque il trauma del fallimento di un progetto di vita e la perdita di quello che verosimilmente è stato un amore deve necessariamente affrontare queste miserie, che non sono sciocchezze ma drammi nel dramma.
Ed avere la solidarietà di amici e parenti non è davvero una piccola cosa.
E poi ci sono i problemi di cui DEVE occuparsi la collettività. Che sono le funzioni dei Centri cui accennavo sopra ed anche altre, se si è bravi, se ci sono le risorse.
Quello dei rapporti dei genitori non affidatari con i figli minori è davvero uno dei problemi più grossi nei casi di separazione. Purtroppo, specie nei primi tempi della separazione c'è la tendenza ad usare i figli strumentalmente contro il coniuge ( ex o futuro ex).
E gli avvocati poi, picchiano duro. Sia detto senza offesa ma sempre più spesso tra le già gravi problematiche che sono alla base di una separazione si infilano  temi assai spinosi: sospetti, maldicenze o vere e proprie calunnie. Per fortuna i giudici sono capaci di distinguere il grano dal loglio, almeno in generale.
Assicurare ad entrambi i genitori in clima ed un luogo neutrali dove esercitare la propria genitorialità è importante come nuovo inizio per recuperare pian piano rapporti almeno formalmente corretti e tali da non turbare lo sviluppo psicofisico del minore.

12 commenti:

albafucens ha detto...

incredibile proprio stamattina ho postato una stupidaggine sulla felicità passo da Te e cosa trovo.. che tra le varie argomentazioni affronti anche tu un tema così delicato e riguardo al quale non credo davvero che lo Stato possa dettare regole.. essendo oggettiva e inprenscindibile da quello che è la nostra personalità, il nostro modo di percerpire..

la serenità.. è una delle cose che più mi auguro ed auguro,  perchè solo se siamo in armonia con noi stessi e con gli altri, con ciò che ci circonda.. possiamo ambire e riuscire a raggiungere uno stato d'animo che sia spensierato e  lieve, che ci predisponga ad affrontare la vita con ottimismo, e stupore.

oggi come oggi alcuni dei diritti fondamentali dell'umanità sono lesi e vilipesi.. oltraggiati.. l'istruzione, il lavoro.. vi regna il caos e  spesso l'indifferenza più totale da parte di chi questi diritti dovrebbe assicurarli e salvaguardarli..

.. e questo stato di cose non aiuta di certo le unioni che spesso sottoposte a pesanti e dolorose sollecitazioni non resistono, anche se  spesso diciamo anche, che non c'è la volontà da ambedue le parti di superare le crisi a cui la vita inevitabilmente ti sottopone e che si molla alle prima avvisaglie.

e sempre più spesso a causa della crisi si assiste a coppie che pur non avendo più nulla da condividere come coppia, così come è successo ad alcuni miei amici continuano a vivere sotto lo stesso tetto, perchè spesso è l'unica soluzione economica intelligente che possono permettersi... e soprattutto per non turbare lo sviluppo dei figli se ci sono..

ma purtroppo come tu dici spesso i figli in queste occasioni vengono utilizzati come armi di ritorsione ed è triste e squallido che tutto ciò avvenga, che si cancellino come se niente fosse gli anni di armonia e amore che hanno accomunato due persone finchè c'era ancora qualcosa ad unirli.
io non sarei mai capace di servirmi di mia figlia per far del male, neanche nella peggiore delle ipotesi, perchè il male agendo così si riverserebbe solo sui figli.

un caro saluto

albafucens ha detto...

incredibile proprio stamattina ho postato una stupidaggine sulla felicità passo da Te e cosa trovo.. che tra le varie argomentazioni affronti anche tu un tema così delicato e riguardo al quale non credo davvero che lo Stato possa dettare regole.. essendo oggettiva e inprenscindibile da quello che è la nostra personalità, il nostro modo di percerpire..

la serenità.. è una delle cose che più mi auguro ed auguro,  perchè solo se siamo in armonia con noi stessi e con gli altri, con ciò che ci circonda.. possiamo ambire e riuscire a raggiungere uno stato d'animo che sia spensierato e  lieve, che ci predisponga ad affrontare la vita con ottimismo, e stupore.

oggi come oggi alcuni dei diritti fondamentali dell'umanità sono lesi e vilipesi.. oltraggiati.. l'istruzione, il lavoro.. vi regna il caos e  spesso l'indifferenza più totale da parte di chi questi diritti dovrebbe assicurarli e salvaguardarli..

.. e questo stato di cose non aiuta di certo le unioni che spesso sottoposte a pesanti e dolorose sollecitazioni non resistono, anche se  spesso diciamo anche, che non c'è la volontà da ambedue le parti di superare le crisi a cui la vita inevitabilmente ti sottopone e che si molla alle prima avvisaglie.

e sempre più spesso a causa della crisi si assiste a coppie che pur non avendo più nulla da condividere come coppia, così come è successo ad alcuni miei amici continuano a vivere sotto lo stesso tetto, perchè spesso è l'unica soluzione economica intelligente che possono permettersi... e soprattutto per non turbare lo sviluppo dei figli se ci sono..

ma purtroppo come tu dici spesso i figli in queste occasioni vengono utilizzati come armi di ritorsione ed è triste e squallido che tutto ciò avvenga, che si cancellino come se niente fosse gli anni di armonia e amore che hanno accomunato due persone finchè c'era ancora qualcosa ad unirli.
io non sarei mai capace di servirmi di mia figlia per far del male, neanche nella peggiore delle ipotesi, perchè il male agendo così si riverserebbe solo sui figli.

un caro saluto

caiovibullio ha detto...

Condivido appieno le tue osservazioni. E' vero che oggi le difficoltà ( soprattutto economiche) che incontrano le giovani coppie sono maggiori ( forse anche perché vengono ritenute esigenze primarie cose che anni fa non erano tali) ma si nota anche una maggiore fragilità, una tendenza a deresponsabilizzarsi e disimpegnarsi al primo muovere di fronde. Inoltre le giovani coppie che si stabiliscono qui ( almeno 300/400 nuove famiglie l'anno) di solito provengono da altri comuni o regioni d'Italia e quindi non possono contare se non marginalmente di quella importante risorsa che sono i nonni o pure un vicinato conosciuto e disponibile come era una volta nei paesi.
Vera è anche la necessità, per alcuni, di essere " separati in casa". Ma questa, se apparentemente risolve alcuni problemi in pratica ne può causare di ben più gravi, come la mancata rassegnazione, il crescere del rancore, l'esplosione di momenti di ira che possono sfociare in tragedia.
Il problema maggiore è, inoltre, che non esiste un solo rimedio utile per tutti i casi. A volte si tratta di crisi passeggere, che rientrano abbastanza facilmente con un aiuto economico o psicologico. A volte invece c'è la stupefacente scoperta di aver sposato una persona assolutamente diversa da quella che si pensava di conoscere. Cosa apparentemente strana perché di solito oggi si arriva al matrimonio dopo aver ampiamente sperimentato l'affiatamento sessuale, le vacanze insieme, ecc. Invece sembra che alcuni non pensino assolutamente che sposarsi comporta automaticamente cambiare di ruolo, assumersi responsabilità ( massimamente quelle genitoriali), rinunciare ad una parte almeno delle libertà di azione ( e di spesa ) che si avevano prima.

caiovibullio ha detto...

Condivido appieno le tue osservazioni. E' vero che oggi le difficoltà ( soprattutto economiche) che incontrano le giovani coppie sono maggiori ( forse anche perché vengono ritenute esigenze primarie cose che anni fa non erano tali) ma si nota anche una maggiore fragilità, una tendenza a deresponsabilizzarsi e disimpegnarsi al primo muovere di fronde. Inoltre le giovani coppie che si stabiliscono qui ( almeno 300/400 nuove famiglie l'anno) di solito provengono da altri comuni o regioni d'Italia e quindi non possono contare se non marginalmente di quella importante risorsa che sono i nonni o pure un vicinato conosciuto e disponibile come era una volta nei paesi.
Vera è anche la necessità, per alcuni, di essere " separati in casa". Ma questa, se apparentemente risolve alcuni problemi in pratica ne può causare di ben più gravi, come la mancata rassegnazione, il crescere del rancore, l'esplosione di momenti di ira che possono sfociare in tragedia.
Il problema maggiore è, inoltre, che non esiste un solo rimedio utile per tutti i casi. A volte si tratta di crisi passeggere, che rientrano abbastanza facilmente con un aiuto economico o psicologico. A volte invece c'è la stupefacente scoperta di aver sposato una persona assolutamente diversa da quella che si pensava di conoscere. Cosa apparentemente strana perché di solito oggi si arriva al matrimonio dopo aver ampiamente sperimentato l'affiatamento sessuale, le vacanze insieme, ecc. Invece sembra che alcuni non pensino assolutamente che sposarsi comporta automaticamente cambiare di ruolo, assumersi responsabilità ( massimamente quelle genitoriali), rinunciare ad una parte almeno delle libertà di azione ( e di spesa ) che si avevano prima.

caiovibullio ha detto...

ho ripescato un'altra foto, l'appoggio qui;)

caiovibullio ha detto...

ho ripescato un'altra foto, l'appoggio qui;)

alidada ha detto...

interessante questa questione.. sai che non avevo mai pensato ad un "diritto alla felicità"?
Buona serata a te, mio caro Caio e buona domenica

alidada ha detto...

interessante questa questione.. sai che non avevo mai pensato ad un "diritto alla felicità"?
Buona serata a te, mio caro Caio e buona domenica

harmel ha detto...

beh
io dico che lo stato farebbe meglio ad assicurare prima quelli che sono i diritti fondamentali della persona contenuti nella tanto vituperata Costituzione
Lavoro
casa
salute
diritto di parola
di pensiero
religione

che poi ad essere felici ci pensiamo noi! :-P

Bella foto!
Bei tempi!:-)

un saluto

harmel ha detto...

beh
io dico che lo stato farebbe meglio ad assicurare prima quelli che sono i diritti fondamentali della persona contenuti nella tanto vituperata Costituzione
Lavoro
casa
salute
diritto di parola
di pensiero
religione

che poi ad essere felici ci pensiamo noi! :-P

Bella foto!
Bei tempi!:-)

un saluto

caiovibullio ha detto...

Alidada, cara amica di sempre, forse non è un diritto ma solo una botta di culo!

Harmel, sai che mi ricordo tutto di quella sera? Le luci i suoni, il sapore dell'aranciata, i capricci di mia sorella...era la festa del paese e mi sembrava tutto così bello.
E poi la mano di mio padre sulla spalla. Che talvolta mi manca tanto.
 Era proprio quest'ora, esattamente 13 anni fa, quando arrivò la telefonata disperata di mamma.
Salii di corsa al paese, lo portammo all'ospedale ma non ci fu niente da fare. E da allora a questo ripenso, il giorno di San Valentino.

caiovibullio ha detto...

Alidada, cara amica di sempre, forse non è un diritto ma solo una botta di culo!

Harmel, sai che mi ricordo tutto di quella sera? Le luci i suoni, il sapore dell'aranciata, i capricci di mia sorella...era la festa del paese e mi sembrava tutto così bello.
E poi la mano di mio padre sulla spalla. Che talvolta mi manca tanto.
 Era proprio quest'ora, esattamente 13 anni fa, quando arrivò la telefonata disperata di mamma.
Salii di corsa al paese, lo portammo all'ospedale ma non ci fu niente da fare. E da allora a questo ripenso, il giorno di San Valentino.