venerdì 16 aprile 2010



 



Dedicato a te
 



Rare volte ho ricevuto una lettera così piana e serena, sconosciuta amica. E non posso che darti ragione. Pensare al futuro va bene ma pensarci all'infinito non va bene perché a volte aspettando che venga il domani l'oggi ci sfugge via. Alla mia età ho imparato a non aver paura del futuro né dei cambiamenti ma, ancora di più, ho imparato ad apprezzare il valore dell'oggi, di quello che ho già e che non mi sembra poco. No. Del resto questo è un concetto espresso più di 20 secoli fa già dal grande Epicuro, un filosofo davvero grande ma allo stesso tempo il più travisato della storia della filosofia. Epicuro credeva nella moderazione, nei piccoli piaceri della vita e degli affetti di tutti i giorni. Eppur oggi se si dice " epicureo" spesso si intende una persona dedita agli stravizi.
Il grande Orazio, che aveva un podere qui nella mia Sabina, era un epicureo. E consapevole del travisamento che già ai suoi tempi subiva questa parola, ci rideva su, definendo se stesso " un porcellino del gregge di Epicuro"
Ma consegnò anche alla storia della letteratura mondiale i versi che qui sotto ti dedico, ispirati proprio da Epicuro. Li conoscono tutti e forse non ci sarebbe nemmeno bisogno della traduzione. Ma siccome il latino è uno dei miei tanti vezzi ho provato anch'io a tradurli. Per te.



 



Carpe diem 

Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati,
seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum! Sapias, vina liques et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas. Carpe diem, quam minimum credula postero.


 



 



Tu non chiedere, è nefasto sapere - quale termine gli dei abbiano  dato a te ed a me, o Leuconoe e non tentare gli oroscopi di Babilonia. Quanto è meglio sopportare qualunque cosa sarà ! E se sarà proprio questo inverno - che ora debilita il mare Tirreno sulle opposte scogliere -  l'ultimo che Giove ti ha concesso, o invece te ne abbia concessi ancora parecchi, sii saggia, filtra il vino e riconduci in uno spazio più breve le speranze a termine troppo lungo, perché breve è il cammino che ci viene concesso. Mentre parliamo, già sarà fuggito il tempo invidioso : cogli il giorno, confidando il meno possibile nel domani .
Q. Orazio Flacco



 
http://www.youtube.com/watch?v=2veGVIcpfH4&feature=fvst

12 commenti:

sim.64 ha detto...

Che bella dedica, Caio ;-). E anche io credo che Epicuro avesse ragione, travo che sia l'unico modo per essere "felici" veramente, quello di saper gioire ogni giorno delle piccole, piccole cose, che messe insieme però ci fanno capire quanto c'è di buono nella nostra vita. E tu sei molto caro, un amico prezioso, che la persona per cui hai scritto queste parole apprezzerà sicuramente. Un bacio. ;-)

harmel ha detto...

Io ho avuto lunghi periodi della mia vita in cui il futuro mi ha fatto pauralo vedevo incerto, minaccioso, portatore di doloreE mi capitava di vivere il presente con la testa fasciataOra...sarà che dinanzi a me futuro ne vedo di meno..nel senso che son cresciutella...o che di cose ne ho fattee allora beh...riesco a vivere il mio presente con più serenitàdandogli l'attenzione e la partecipazione che meritaAnzi...posso dire che ora ciò che cerco di fare maggiomente è proprio quello di migliorarlo giorno per giorno...dargli valore prima che diventi passato

gabbianobianco ha detto...

Saggio è chi guarda al passato.. pensa al futuro.. ma vive il suo presente! :-)

albafucens ha detto...

.. è bello tornare tra le tue pagine e trovare un così bel postil futuro è importante..e per poterlo costruire dobbiamo necessariamente gettare le basi sulle quali poggeràma questo è possibile farlo solo vivendo il presentee giorno dopo giorno .. a piccoli passi cercando  di apprezzare le piccole grandi cose che la vita ci offrementre spesso ci limitiamo semplicemente a transitare nel presenteperchè basta un attimo per perdersi qualcosa di ineguagliabilee il successivo.. non sarà mai più lo stesso e nessuno potrà mai rendercelo indietro"Panta Rei" il tempo scorre ..io ci ho messo un po' a capirloche già pensare a domani è moooltooo avanti  ma l'essermi fermata ad un certo puntoed essermi interrgata su quella che è la fatalità della vitae la sorte ignara .. mi ha portato a riflettere e a dirmi di non rimandaremai più nulla al domani perchè quello che vorrei dire o fare non posso sapere se poi ne avrò la possibilitàun abbraccio e un ^ __ ^

caiovibullio ha detto...

Apperò, che sorpresa: albafucens re-apparecida!Bene, bene, grazie del commento e grazie della tua presenzaBuona giornataUn sorriso grande a sim, harmel e gabbiano, loro le leggo più spesso e mi perdoneranno la brevità del saluto cumulativo

harmel ha detto...

Notte Caiobuona serata in famiglia!:-)

caiovibullio ha detto...

Ehh, Harmel, sono di ronda. Cucino per la figlia grande che domenica sera ha invitato 20 amici a cena ( in realtà ho fatto solo una quantità industriale di ragù ai funghi, per il resto si vedrà) e nello stesso tempo aspetto la piccola che mi ha appena comunicato via sms che arriverà alle 2! Evvabbeh, mi mi faccio un caffè;)

harmel ha detto...

io diconn è bastata l'alzataccia che t'hanno fatto fare l'altro giorno?doppia penitenza !

caiovibullio ha detto...

ehhh, amica mia, voi donne ci fate fare di tutto e di più!;)

harmel ha detto...

com'è che io non ci riesco????dimmi tua moglie che tattica usa!io so solo che vado sempre io a portare e prendere i figli !:-(((

caiovibullio ha detto...

Eccomi qui. Beh devo dire che anche mia moglie fa la sua parte nei trasporti. Forse più di me, perché io a casa ci sto poco. Però a quest'ora non si alzerebbe nemmeno con le cannonate!;)

harmel ha detto...

Immagino quanto possa essere stancaavevo amici professori che quando erano in gita coi ragazzi non chiudevano occhio!che si riposi!che poi tu in piazza sei dovuto andare!! :-P